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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Come costruire un piccolo giardino giapponese

A fine marzo ho partecipato a Sanremo a un interessante workshop dedicato alla composizione e realizzazione di un piccolo giardino secco (karesansui) all’interno del bel parco di Villa Ormond. Organizzatori del corso sul campo il Dipartimento di Agronomia dell’Università di Torino (Francesco Merlo) e il Comune di Sanremo. Un gruppetto di una ventina di professionisti (paesaggisti, giardinieri, agronomi) ha lavorato per tre giorni sotto la guida del maestro Kazuo Makioka, tra i massimi esperti dell’arte del giardino giapponese e del suo assistente Sachimine Masui. La cornice come dicevo il parco di Villa Ormond che ospita già un giardino giapponese realizzato nel 1991 da Claudia Aprosio del settore parchi e giardini  come frutto del gemellaggio tra Sanremo e la città giapponese di Atami (due cittadine accomunate dal festival della canzone, dalla posizione geografica e dalla tradizione di floricoltura). Il giardino di stile da passeggio, con cascata d’acqua e una collezione di specie botaniche originarie del Giappone, è stato recentemente recuperato dal suo stato di degrado con un progetto di riqualificazione condotto da Francesco Merlo e oggi si presenta in tutto il suo splendore con la cortina di bambù intrecciati ad una spettacolare Photinia (davvero bella se lasciata crescere in libertà e non costretta nelle forme delle orrende siepine che dilagano ormai dappertutto) che domina dall’alto la cascata che si tuffa nel laghetto incorniciato da  un ginepro potato a forma di cuscinetti che rievocano il carapace di una tartaruga, da pini d’aleppo, azalee e camelie.

 Il tassello mancante al disegno originario era proprio il giardino secco che si è deciso di donare alla città di Sanremo e che riempie lo spazio lasciato libero dalle vecchie voliere. A seguito della sciagura che ha inferto una così grande ferita al Giappone si è deciso di ampliare il progetto originario e di ospitare nel giardino un’isola della gru (tsurushima), animale che simboleggia l’ eternità.
Il maestro aveva preparato un piccolo schizzo del giardino che poi è stato parzialmente modificato in corso d’opera; in effetti il giardino si compone molto sul campo ed è stato interessante studiare le piccole e sapienti mosse del maestro che via via aggiustava il tiro dirigento con poche parole e gesti sicuri i lavori della squadra: ora scegliendo una diversa collocazione per una pietra, ora lo spostamento della bacinella d’acqua…

  

Divisi in tre squadre abbiamo iniziato il lavoro: una squadra si occupava di posizionare le grosse pietre per comporre la composizione sui bordi del laghetto e i lastroni per la pavimentazione del piccolo percorso dall’ingresso del giardino, una squadra lavorava la terra per formare la piccola collinetta dell’isola della gru e un’altra, di cui ho fatto parte, si dedicava alla composizione della macchia arbustiva composta da rosmarini, mirti, bossi, tuja e polygala.

Lavorando di vanga, zappa e rastrello a poco a poco il giardino ha preso forma: il maestro di volta in volta segnava con uno spray la collocazione di una pietra o faceva piccoli commenti prontamente tradotti per noi dal suo assistente, la terra era molto dura e argillosa grazie alle forti piogge dei giorni precedenti ed è stata una faticaccia… Nel correggere la posizione di una pietra il maestro la guardava da ogni angolatura e poi la soppesava e la gettava a terra: solo una posizione di stabilità era quella giusta, ma difficile catturare il segreto della disposizione così felice, armonica e giusta che le pietre e i massi assumevano sotto la sua direzione. Daltra parte secondo le indicazioni scritte nel Sakuteiki – il vecchio manoscritto risalente all’undicesimo secolo che detta le regole del giardino – “Non si devono mai sistemare le rocce a caso. Se si viola anche solo un tabù, il proprietario del giardino soffrirà inevitabilmente gravi conseguenze e breve sarà la prosperità della sua casa”. Ho capito che nella disposizione delle pietre è necessario evitare di mettere vicine due pietre grosse, che occorre ottenere un effetto di irregolare naturalezza. Gli arbusti destinati a formare una macchia mista (karikomi) sono stati disposti in modo da formare delle onde nelle quali rosmarini, mirti e bossi si mescolavano tra loro e in mezzo è stato costruito un piccolo corso d’acqua composto di pietre e sassi: alcune pietre sono state disposte per dare un effetto di controcorrente, fattore che procura energia. L’ isola della gru ha preso a poco a poco forma con il pino d’aleppo collocato in cima e intorno una cortina di pietre; poi è stata stesa la ghiaia scura di cava a comporre la spiaggia intorno al laghetto con i bordi leggermente rialzati e mescolati a un poco di cemento lungo le rive per delimitare più nettamente l’area dell’acqua che è stata riempita successivamente di ghiaia bianca, un macinato di Carrara di un calibro abbastanza grosso. L’area della spiaggia è stata successivamente delimitata da una cortina di pietre. Interessante la costruzione della recinzione di bambù che è stata disposta sul davanti e su un lato del giardino: tra due pali distanziati fra loro di circa due metri sono stati collocati a circa 20 cm dall’alto due file orizzontali di canne di bambù inchiodati ai pali, mentre piccoli bambù verticali sono stati piantati a intervalli regolari e ravvicinati dietro i due bambù e davanti e sfasati sono stati piantati altri bambù. Alla fine si è creata una recinzione molto fitta e tutte le intersezioni dei pali legati attraverso nodi molto particolari e difficili da copiare con rafia nera. La piccola isola è stata rivestita di prato a rotoli e cosi il piccolo bordo arrotondato d’ingresso che però è stato composto da una scacchiera di prato e terra, soluzione solo provvisoria per l’inaugurazione, ma che è risultata molto bella come effetto.

Ed ecco il risultato finale!

 

A proposito di Euroflora

Se uno pensa che Euroflora sia una manifestazione che, oltre al suo ovvio scopo commerciale, persegua un intento di sana e buona educazione all’utilizzo consapevole e attento delle piante, resterà profondamente deluso.
E viene da aggiungere che peccato che un evento tanto pubblicizzato
e con tanto pubblico si riduca in fondo ad essere una kermesse all’insegna
dello spreco, del kitch e della scenografia ad effetto.
Piante esposte spesso senza nessuna indicazione del nome botanico,
aiuole assolate con distese di ortensie iperpompate e con fioriture
del tutto fuori stagione, olivi secolari ridotti come attaccapanni ..e via dicendo.

Per fortuna ho potuto cogliere delle piacevoli eccezioni che vorrei
convididere con gli appassionati del mondo delle piante e del giardino.
Tra gli allestimenti proposti dai vivaisti ho trovato molto interessante
il giardino marino del Vivaio Tor San Lorenzo; tra l’altro le piccole
cabine di legno dipinte in una deliziosa tonalità di azzurro sono una
bella idea da copiare per strutture porta attrezzi da inserire nel giardino

Un’altra bella proposta, all’insegna della creatività e del riciclo irridente,
quella di “Rottam garden”, sponsorizzato dal Consorzio florovivaisti
lombardi  e ideato dai  paesaggisti Leonardo Magalli e Luca Nespoli.
Un bel messaggio su come rivitalizzare e rendere fruibili
con pochi quattrini  ma buone idee spazi abbandonati così tipici delle nostre città.

Tra gli orti-giardino in mostra nella sezione  progetti di giardini, qualche
buona idea,come un orto-supermercato composto da cestelli di plastica
a varie altezze,  oppure i piccoli orti componibili con le piantine ospitate
in contenitori del latte, gli orti in movimento, un giardino tutto blu e
rosa composto da pallet, oppure l’uso di tappi di bottiglia come
pacciamatura o ancora un piccolo giardino  selvaggio da scoprire
attraverso piccoli fori su una parete disegnata.

Infine davvero splendida la mostra di tillandsie e orchidee

Riciclo creativo con aiuole fiorite al Fuori Salone

Tra le diverse installazioni viste al Fuori salone forse l’idea più bella e intelligente è quella di “Da morto a orto”
di Peter Bottazzi e Denise Boanapace presso il Garden Ingegnoli: una serie di indovinate composizioni fiorite
ospitate in mobili e oggetti recuperati dalla discarica e resuscitati in una nuova veste inconsueta e molto
piacevole. Ora  pentole ridipinte e saldate fra loro, ora una poltrona di velluto, o  una vecchia sdraio, un
comodino o un vecchio infisso si trasformano in una serie di divertenti orti da camera.

Suggestioni dal Fuori salone di Milano

Trovo sempre divertente e intrigante curiosare tra le proposte del Fuori salone anche perchè
è una delle poche occasioni in cui Milano si anima in modo fresco e creativo, c’è tanta gente
che anima le diverse zone della città coinvolte e alcune, come la zona Ventura ci regala anche
una atmosfera non così modaiola come l’area Tortona e quindi qualche sorpresa più giovane
e irridente.
E’ naturale che le mie incursioni abbiano come tema il verde, il giardino ma non solo…
Ad esempio ho trovato curioso questo esperimento per un processo produttivo di scarpe
ricavate da borse di plastica

Oppure una lampada-vaso

Ho trovato molto bella “Ablaze Sentimento stravolgente”, l’installazione di Ingo
Maurer in un cortile dell’Università Statale di Milano: una casetta di legno tutta
rosso fuoco per rappresentare sia una casa in fiamme sul punto di cadere sia l’energia
del fuoco e della luce; all’interno della piccola costruzione un pendolo di acciaio
riflette in maniera curiosa le piccole finestre nel suo perpetuo movimento
su una vasca dipinta di verde

Sedus propone sotto il titolo “Ufficio giardino” una divertente scrivania che si è
trasformata in una aiuola fiorita con tanto di prato

Molto gradevole e fresca la rivisitazione del celebre Dejeneur sur l’herbe della
paesaggista Elisabetta Cereghini: una installazione all’insegna della semplicità
con un piccolo prato, qualche mela, due piccoli alberi da frutto…

Allo spazio Orlandi un bell’erbario firmato dalla stilista Colomba Leddi: una pianta
spontanea appoggiata appena colta su un tessuto in canvas e alcuni piccoli
contenutori di plastica con aromatiche

In Largo Treves per Grandi giardini italiani Marco Bay ha ideato
un piccolo giardino di bambù e tassi potati in differenti modi

Lettera del Consigliere Fedrighini

Cari Amici,

cerco di sintetizzare al massimo, le cose importanti da comunicare sono diverse, abbiate pazienza
Bosco in Città: qualcosa si muove. Non ho alcuna intenzione di alimentare illusioni, restiamo con i piedi saldamente piantati per terra. Ma arrivano segnali chiari che la mobilitazione del “popolo del Bosco” sta dando frutti importanti. Per questo, anziché fermarsi, occorre andare avanti e lanciare al più presto l’iniziativa sul territorio: l’idea è quella di trovarsi un pomeriggio di sabato al Bosco in Città (data ipotizzata 30 aprile: che ne pensate?), con possibili iniziative organizzate da gruppi di volontari sulla base di idee e proposte che voi stessi avete inviato (una caccia al tesoro, letture di poesie, musica acustica, itinerario ciclabile) e con aperitivo finale al tramonto in riva al laghetto e spuntini autoprodotti dai partecipanti.

Fatemi sapere che ne pensate; è indetto un concorso (senza premi) per chi trova il titolo più appropriato all’iniziativa. 

Documentarsi sul nucleare. Il Convegno “Energia per il pianeta: le alternative al nucleare” è andato molto bene, ora avete a vostra disposizione il materiale prodotto dai relatori, davvero interessante, cliccando sul sito http://www.enricofedrighini.it/nucleare_no_grazie.html . Alcune di questi dati, come quelli del Centro Aerospaziale Tedesco tradotti nella diapositiva a pagina 4 della relazione “La speranza rinnovabile”, andrebbero divulgati e studiati a scuola. 

Energie pulite per Milano: una proposta concreta. Per come la vedo io, gli slogan servono a poco. Indossare una mascherina e una tuta bianca con il simbolo della radioattività può essere utile per sensibilizzare, ma poi servono progetti e azioni concrete se si vuole davvero cambiare lo stato delle cose. Dire semplicemente “no” non basta. Per questo, oltre ad avviare una petizione per costringere A2A a disimpegnarsi da ogni legame societario e azionario con imprese coinvolte nel nucleare (http://www.enricofedrighini.it/files/milanononuke.pdf), abbiamo elaborato una proposta operativa per avviare anche a Milano la “cura del sole”: utilizzare i 700.000 mq. delle superfici dei tetti delle scuole comunali (nidi, materne, elementari e secondarie di primo grado) per installare pannelli fotovoltaici. Risultato: ridurremmo di 62 tonnellate/anno le emissioni di CO, risparmieremmo 40 milioni di euro/anno in gasolio e metano, in quindici anni avremmo ripagato l’investimento pubblico e il Comune inizierebbe a vendere energia pulita. Milano città ad emissioni zero. Un sogno? No, se iniziamo a fare le cose normali. Per approfondimenti: http://www.enricofedrighini..it/files/milanopannellisolari1.pdf
 http://www.enricofedrighini.it/files/milanoenergiapulita.pdf  

Non dimenticate i referendum per Milano! Ci sono ancora diversi cittadini che non conoscono i cinque quesiti referendari per cambiare l’ambiente a la qualità della vita a Milano, che voteremo il 12 e 13 giugno insieme ai referendum nazionali. I questi e le informazioni sui cinque referendum si possono trovare a questo indirizzo: http://www.enricofedrighini.it/cinque_referendum_per_una_rivoluzione_verde_a_mi.html 

Alcuni amministratori condominiali soffrono il freddo! Non si capisce altrimenti perché, come molti di voi mi segnalano in questi giorni, la temperatura all’interno di molti appartamenti arrivi a superare i 25 gradi. Evidentemente l’inaspettato rialzo delle temperature rischia di compromettere i proventi derivati dalla fornitura di combustibile: il risparmio per alcuni non sempre è un affare, anzi… Vi prego di segnalarmi via mail eventuali casi di ingiustificato eccessivo utilizzo degli impianti di riscaldamento, effettivamente documentabili: provvederò a mia volta a segnalare la cosa – come ho già fatto – al Settore Ambiente del Comune di Milano, per i doverosi controlli.

Vi ringrazio della paziente attenzione, a presto! E come sempre vi chiedo l’aiuto più importante: FATE GIRARE IL PIU’ POSSIBILE QUESTA COMUNICAZIONE!
Un caro saluto,
Enrico Fedrighini
Consigliere comunale di Milano
Capogruppo Verdi Ecologisti per Milano
www.enricofedrighini.it

Istruzioni per i referendum del 12 e 13 giugno

Ai referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno vota SI per dire NO.

1 – Vota SI per dire NO AL NUCLEARE.

2 – Vota SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA.

3 – Vota SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO.

RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM… perché

non si faranno passare gli spot ne’ in Rai ne’ a Mediaset.

1 – Se passa il SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA,IL

GOVERNO NON POTRA’ FARE ARRICHIRE I SUOI AMICI IMPRENDITORI LUCRANDO

SU UN BENE COMUNE. si scrive ACQUA SI LEGGE DEMOCRAZIA

2- Se passa il SI per dire NO AL NUCLEARE, RICONFERMIAMO IL DIRITTO

ALLA SALUTE

3 – Se passa il SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO, IL GOVERNO NON POTRA’ PIU’ DIRE CHE HA LA MAGGIORANZA DEGLI ELETTORI DALLA SUA PARTE.

Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E’necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone.

1 – I cittadini si informano attraverso la Tv.

2 – Le Tv appartengono AL GOVERNO.

3 -IL GOVERNO, per i motivi sopra indicati, non vuole che il referendum passi.

4 – Il referendum non sarà pubblicizzato in TV.

Vi segnalo i prossimi appuntamenti di Lorenza Zambon di Teatronatura

Sabato 16 aprile, Castagnole Monferrato (AT) – casa degli alfieri: pomeriggio Seconda lezione di giardinaggio per giardinieri planetari alla “casa sensibile” di Antonio Catalano Domenica 17 aprile, Venaria (TO) – Parco della Reggia: ore 15 Sillabario della natura
Domenica 1 maggio, Arenzano (GE) – Parco Negrotto Cambiaso: ore 16.30 Lezioni di giardinaggio planetario
Venerdì 6 maggio, L’Aquila – Fontana delle 99 Cannelle: Prima lezione di giardinaggio per giardinieri anonimi rivoluzionari in sostegno manifestazione “laquiladonne”
Sabato 7 maggio, L’Aquila – Palco centrale: Seconda lezione di giardinaggio per giardinieri planetari in sostegno manifestazione “laquiladonne”
Sabato 14 maggio, Pozzo D’Adda( MI) – giardino dell’Ecoparco Canile Cani Sciolti: Variazioni sul giardino
Domenica 22 maggio, Venaria (TO) – Parco della Reggia: ore 15 Sillabario della natura
Giovedì 26 maggio, Bergamo – Parco dei Colli: ore 21 Lezioni di giardinaggio planetario
Venerdì 27 maggio, Milano – Parco Nord Milano: evento speciale “la foresta sulla fabbrica”
per info dettagliate:

casa degli alfieri
teatro e natura di Lorenza Zambon
Tel. +39 0141 292583 Skipe: lorenza.zambon1
lorenza.zambon@casadeglialfieri.it
www.teatroenatura.net

Sabato 16 e Domenica 17 aprile apertura straordinaria dell’Abbazia La Cervara con i suoi splendidi giardini storici

In occasione dell’edizione 2011 della XIII Settimana della Cultura, ideata e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, LA CERVARA – Abbazia di San Girolamo al Monte di Portofino apre per due giorni a visite guidate all’Abbazia e ai suoi giardini.
A picco sul mare tra Santa Margherita e Portofino, l’abbazia della Cervara rappresenta uno scrigno ricco di storia, natura e arte: un luogo per scoprire il Bello, accostarsi all’Arte in tutte le sue manifestazioni, capire la Storia, che alla Cervara parla con il linguaggio degli arazzi, degli affreschi, dell’architettura, dei giardini.
Fondata nel 1361 da un piccolo nucleo di monaci benedettini, in quasi sette secoli di storia è stata teatro di splendore e decadenza, che si sono riflessi nelle progressive trasformazioni architettoniche del complesso. Di particolare rilevanza è il giardino monumentale all’italiana, unico conservato in Liguria, che si estende su due livelli, raccordati con grazia da pergole e gradini. Nella parte inferiore le siepi di bosso sono una raffinata realizzazione di arte topiaria a coni e coni gradonati e circondano la fontana in marmo del XVII secolo. Sul lato est del giardino inferiore un grande pergolato é coperto da un glicine viola ultrasecolare di dimensioni monumentali.
Durante le due giornate di apertura i visitatori saranno accompagnati attraverso un percorso tra architettura e botanica da guide accreditate dalla Regione Liguria, affiancate dagli allievi del Centro Formazione della Fondazione Minoprio.
I giardini storici ospiteranno piacevoli momenti musicali a cura degli allievi del Conservatorio Niccolò Paganini di Genova.
L’iniziativa ha il patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ente Parco di Portofino, Comune di Santa Margherita Ligure, FAI Regione Liguria, Grandi Giardini Italiani, Associazione Dimore Storiche Italiane, Fondazione Minoprio, Amici del Carlo Felice e del Conservatorio Niccolò Paganini.
Informazioni: Sabato 16 e Domenica 17 Aprile 2011
Visite guidate dalle ore 10.00 alle ore 16.00
Ingresso valido per n. 2 persone 10 euro
Prenotazione obbligatoria al numero verde 800.652.110 – e-mail visite@cervara.it 
La Cervara non è raggiungibile in auto privata. E’ possibile usufruire degli autobus pubblici che fermano ai piedi di via Cervara.

Il 12 e 13 giugno si voterà per i 5 referendum ambientali a Milano

Il Consiglio comunale ha approvato una proposta di delibera del Consigliere Fedrighini che prevede l’accorpamento dei Cinque referendum sull’ambiente e la qualità della vita a Milano con i referendum nazionali su Nucleare e Acqua pubblica il 12 e 13 giugno prossimi. Sarà quindi possibile risparmiare oltre 3 milioni di euro dei cittadini milanesi e, soprattutto, garantire una diffusa presenza di seggi e sezioni sul territorio al fine di garantire la massima partecipazione possibile alla consultazione referendaria.
Il massimo sarebbe stato accorpare i referendum cittadini con le elezioni comunali: ma in questo caso sarebbe stato indispensabile modificare una legge nazionale e questo esce dalle competenze del consiglio comunale.
Questo l’articolo pubblicato dal Corriere: http://www.comune.milano.it/cluster/webcity/rassegnastampa.nsf/oggi/1/$FILE/ym0p8.pdf

Lettera di Fedrighini su referendum per Milano

Mi sembra utile far circolare la lettera di Enrico Fedrighini che ci aggiorna su
– Fuori Milano dal nucleare
– Referendum per Milano

Cari Amicim della class action antismog,
inizia una settimana cruciale per il futuro della nostra città. Vi prego di far girare il più possibile queste comunicazioni, a sostegno degli sforzi
per cambiare (se possibile in meglio) l’aria che si respira a Milano.
Fuori Milano dal nucleare. Sapete che A2A, controllata dai Comuni di Milano e Brescia, è in affari nella società Edison con la francese EdF per importare
e installare in Italia di reattori francesi di terza generazione (quelli che i francesi non vogliono più a casa loro)? La vertenza per liberare il pianeta dai rischi del nucleare e per l’energia pulita riguarda anche casa nostra, ci interessa tutti direttamente, da vicino. Credo che l’informazione (o controinformazione) sia la migliore risorsa per far valere i propri diritti,
primo fra tutti il diritto alla salute: abbiamo davanti le elezioni amministrative e poi un referendum che riguarderà anche il nucleare. Per questo, siete invitati a partecipare e a diffondere questa comunicazione: abbiamo organizzato (come Verdi ecologisti per Milano) un’incontro pubblico con due esperti di energia nucleare e fonti alternative: Roberto Meregalli e Andrea Poggio. Si intitola:’Energia per il pianeta: le alternative al nucleare’ e si svolgerà Mercoledì 30 marzo 2011, inizio alle ore 18, presso l’Acquario Civico di Milano (viale Gadio 2, fermate M2 Lanza, M1 Cairoli), sala Vitman. Nel corso dell’incontro verranno distribuiti documenti e materiale informativo sul tema, elaborati grazie al contributo di scienziati e ricercatori.

Referendum per Milano: si decide l’accorpamento con i referendum nazionali!
Questa settimana sono convocate le ultime sedute consiliari utili, prima dell’avvio della campagna elettorale, per votare la delibera da me proposta che consentirebbe di accorpare i cinque referendum cittadini con i referendum nazionali previsti per il 12 giugno (su nucleare, acqua, ecc.). L’accorpamento significherebbe maggiore partecipazione e un risparmio di circa 3 milioni di euro dalle casse comunali, destinabili a finalità sociali e ambientali.
Sarà indispensabile una grande attenzione della città attorno ai lavori del Consiglio in questa fase finale; mai come oggi tornano attuali le parole scolpite su pietra, nel lontano 1316, all’ingresso del Municipio di Augusta:’Publico Consilio, Publicae Saluti’ Referendum per Milano: la scelta di Croci. Molti di voi mi chiedono un parere in merito alla scelta compiuta da Edoardo Croci di tornare a sostenere Letizia Moratti, dopo essere stato cacciato dalla giunta. Alcuni mostrano delusione per questa sua scelta, altri preoccupazione per il futuro dei cinque referendum cittadini, che vedono in Croci uno dei promotori insieme al sottoscritto.
Terrei separate le due cose. Politicamente, ritengo che la scelta di Croci sia stata un grave errore: compromette l’immagine pubblica che si era guadagnato quando, per difendere la propria politica ambientale, era stato fatto fuori.
Che senso ha tornare, non proprio bene accolto, dai propri carnefici politici i quali nel frattempo hanno cancellato dal programma di governo della città tutte le sue proposte?
Diverso è il discorso per i cinque Referendum ambientali per Milano. Se oggi parliamo di referendum a Milano è solo perché ci sono stati volontari in carne e ossa che si sono mobilitati per il bene comune: cittadini come me e voi, contattati attraverso la mailing list con il tam tam della rete, che hanno reso possibile questo straordinario risultato senza alcun finanziamento da parte di di partiti o sindacati.
‘A cosa serve firmare?’ mi chiedevano diverse persone ai banchetti, incerte e dubbiose? ‘A migliorare le cose in questa città!’ era la mia risposta.
Non intendo recedere di un passo.
In che modo? Semplice: mettendo al riparo questa straordinaria esperienza e risorsa da dinamiche e interessi elettorali, da scelte di schieramento, da pur legittime ambizioni politiche di chiunque. Comprese quelle mie, di Cappato, di Croci. Continuando a collaborare fianco a fianco con gli altri promotori, mantenendo quel profilo civico e trasversale che è il vero motore dell’iniziativa.
E facendo il possibile affinchè gli sforzi comuni siano premiati con l’accorpamento dei cinque referendum ai referendum nazionali, per agevolare il raggiungimento del quorum (dovranno votare almeno 300.000 cittadini, cioè il 30 per cento del corpo elettorale).

Fate girare il più possibile questa comunicazione, come sempre!

Un caro saluto, a presto e grazie

Giardini in viaggio Laura Pirovano