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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

News in tema di corsi, fiere, libri e altro ancora. Febbraio 2023

Concorsi e premi

  • 24 febbraio dalle 9.30 alle 13 Cerimonia di consegna del premio Città per il verde organizzato da Il verde Editoriale. Fiera Rho sala convegni Pad 20
  • Termine 17 aprile per la presentazione di progetti da pubblicare nel settimo annuario ‘European practice of landscape architecture’ promosso da LANDSCAPE ARCHITECTURE EUROPE (LAE). Mail entry@landscapearchitectureeurope.com Per fornire i dati www.landscapearchitectureeurope.com/entryform

Corsi e convegni

  • Il 1° febbraio è partito un nuovo modulo del corso “Operatore del Verde” presso la sede del Comune di Villa Lonati, in sinergia con il progetto Comunemente Verde, Area Verde.Il corso, organizzato dall’Area Lavoro e Formazione, prevede un primo modulo di 100 ore con frequenza giornaliera, le lezioni affronteranno argomenti teorici ed esercitazioni pratiche.
    Per informazioni e iscrizioni: fleming@comune.milano.it; 02/88441458
  • 12,18 e 26 febbraio Corso teorico-pratico di potatura Rose antiche al vivaio di Maurizio Feletig di Arignano. Per informazioni o per iscriversi vi preghiamo contattarci ai seguenti numeri di telefono: 011 9462377 – 349 5630513 o all’indirizzo di e-mail: info@rosebacche.it
  • 23-24 febbraio, tornano in presenza (ma anche in streaming) le Giornate di studio sul paesaggio della Fondazione Benetton di Treviso. Tema di questa edizione ‘Dalla parte del fuoco’: nello spazio di quattro sessioni, saranno messi a confronto e discussi contributi che si muovono intorno a quattro tematiche: Riti e rappresentazioni, Paradossi, Sotto il vulcano, Coltivazioni.  Le giornate saranno precedute venerdì 17 febbraio dalla conferenza online di anteprima Cultivated by Fire.
    Per info https://www.fbsr.it/paesaggio/giornate-di-studio/dalla-parte-del-fuoco/
  • Iscrizioni entro il 10 febbraio per il corso ‘Balconi in fiore, coltivare e gestire il balcone, Bosco in città. 4 incontri teorici 25 febbraio, 4,11 e 18 marzo e 1 visita guidata 1 aprile 2023. Costo 30 euro. Per info e iscrizioni info@cfu,it; tel 02/4522401

Festival

  • entro il 19 febbraio 2023 dovranno pervenire le candidature per partecipare come volontario alla costruzione del Radice pura Garden festival. Per info e contatti 095/964154; mail application@radicepurafestival.com

Libri

Milano

  • Domenica 26 febbraio, Passeggiata BAM: design, natura e architettura alla Biblioteca degli alberi. Per prenotare https://bam.milano.it/eventi/passeggiate-bam-design-architettura-e-natura-3/-

Giuseppe Barbera inaugura il ciclo di conferenze del gruppo Giardino storico di Padova


Il tema dell’edizione 2023 del ciclo di incontri del Gruppo giardino storico è il rapporto tra paesaggio ed energia (https://www.giardininviaggio.it/paesaggio-ed-energia-il-tema-del-xxxiii-corso-di-aggiornamento-sul-giardino-storico-e-sul-paesaggio-contemporaneo-del-gruppo-giardino-storico-universita-di-padova/).

Ad inaugurare il ciclo Giuseppe Barbera – docente all’Università di Palermo ed autore di molti libri, l’ultimo dei quali ‘Agrumi, una storia del mondo’, Saggiatore – che ha scelto come titolo della sua conferenza ‘Le risorse energetiche nella storia del paesaggio e i nuovi paesaggi delle energie rinnovabili’.

Come sempre il suo è stato un intervento molto ricco di spunti, di dati e di suggestioni, perciò non facile da sintetizzare.

Vi segnalo solo alcuni punti affrontati dal relatore.

Nel suo excursus storico sulle diverse fasi di trasformazione del paesaggio dovute al ruolo delle energie fossili, interssante la vicenda della coltivazione della canna da zucchero che era diffusa a Palermo nel 1500: per l’estrazione venivano usati mulini ad acqua ma per cuocere e condensare il succo della canna occorreva la legna con la conseguenza del disboscamento di intere montagne. Fine del legno e dell’industria della canna da zucchero!

Barbera fa notare come sottraendo aree agricole per collocare impianti di produzione energetica finiamo con l’approvigionarci da agricolture di altri paesi e quindi non facciamo che scaricare su altri un problema che non è locale, ma globale!

Un’ altra riflessione importante è la necessità di evitare slogan semplici. Un esempio è il suggerimento di  alcuni scienziati di piantare 1000 miliardi di alberi. In realtà occorono spazi adeguati, competenze e ricordarsi che per i primi 5 anni un albero è solo una spesa e non ancora una risorsa per l’assorbimento di CO2.

Barbera poi ha passato in rassegna i problemi e le possibili soluzioni per tutelare i paesaggi delle energie rinnovabili. Fondamentali sono una progettazione e una pianificazione adeguate, non si può lasciare mano libera alle industrie produttrici e agli agricoltori che hanno obiettivi problemi economici e che in questi interventi vedono una possibile soluzione.

– eolico, a parte gli obbrobri delle pale in Sicilia davanti al gretto di Burri e alle componenti malavitose dell’industria, ci sono alcuni esempi interessanti come quello a Rivoli veronese sul lago di Garda

– eolico offshore: si può pensare di collocarli a 25-30 km dalle coste, in modo che diventino quasi spilli all’orizzonte

Occorre poi indirizzare la ricerca sull’agrivoltaico che vede la coesistenza sulla stessa porzione di paesaggio di pannelli solari e di colture agricole.
Ecco alcune raccomandazioni

Un nuovo progetto di restauro a Venezia: gli Orti del Redentore alla Giudecca

Orti del redentore, foto laura Pirovano 2010

Parecchi anni fa avevo potuto visitare con un gruppo di appassionati gli Orti del Redentore alla Giudecca a Venezia: un luogo incantanto, dove potevi incontrare monaci operosi intenti a curare con amore gli spazi verdi. Sono molto contenta di apprendere del grande progetto di restauro affidato, come nel caso degli stupendi giardini Reali veneziani, all’architetto Paolo Pejrone.

Orti del redentore un monaco all’opera nei lavori di giardinaggio. Foto Laura Pirovano 2010

Riporto in sintesi quanto pubblicato su https://www.villegiardini.it/venice-gardens-foundation-orto-giardino-del-redentore-a-venezia/

Sono iniziati i lavori per il restauro e la riapertura al pubblico dell’Orto Giardino della Chiesa del SS. Redentore a Venezia. Il progetto è stato fortemente voluto da Adele Re Rebaudengo, presidente di Venice Gardens Foundation, la fondazione nata Venezia nel 2014 al fine di promuovere progetti per il restauro e la conservazione di parchi, giardini e beni di interesse storico e culturale.
Sostenibilità ed autosufficienza sono i principi-chiave che animano il progetto il cui restauro botanico è stato affidato a Paolo Pejrone, giardiniere e architetto paesaggista di fama internazionale, allievo di Russell Page e Roberto Burle Marx, autore, tra i tanti lavori, anche del ripristino dell’Orto di Santa Croce in Gerusalemme a Roma e, su incarico della Fondazione, i Giardini Reali di Venezia a San Marco. Il progetto di restauro architettonico è a cura di Alessandra Raso, architetto impegnato in restauri di importanti complessi storico-artistici e progetti per istituzioni culturali, tra cui la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano.
Il restauro botanico – che ha ottenuto il finanziamento dell’Unione Europea NextGenerationEU con un contributo di 2 milioni di euro (PNRR Ministero della Cultura Restauro e valorizzazione di parchi e giardini storici) – vede nel progetto dell’architetto Paolo Pejrone oltre 2.500 alberi e piante previste a dimora. 

I visitatori potranno trovare accoglienza e svago passeggiando fra gli ulivi, il frutteto i cipressi, la vasca delle ninfee (omaggio alla fascinazione per l’Oriente che da sempre anima la Serenissima), i 400 metri di pergolati in legno di castagno, tramandati negli orti veneziani e ricoperti da piante di uva, rose, glicini e bignonie, nel giardino dei pitosfori e rose affacciato sulla Laguna, nell’antica cappella di meditazione e nella biblioteca accanto al ristoro. Grande attenzione sarà dedicata al benessere delle api, con la presenza di arnie e con lo svolgimento dell’attività di smielatura in loco.

 

 

Letto per voi. Giardini all’ombra dell’Etna di Cristina Acrhinto


Cristina Archinto I giardini all’ombra dell’Etna, Terrimago edition, 2022, 107 pp.

Dopo Orti botanici d’Europa (https://www.giardininviaggio.it/letto-per-voi-orti-botanici-deuropa/), Cristina Archinto compie un altro viaggio nel mondo dei giardini con un racconto per immagini di alcune suggestive realtà siciliane in dialogo con l’Etna.Le fotografie di Archinto – molto suggestive e capaci di raccontarci sia il rapporto dei giardini con il paesaggio, sia angoli particolari – sono accmpagnate dai testi (anche in inglese) di Alessandra Valentinelli.

La rassegna illustra sette giardini siciliani, molti privati e creati e mantenuti da sapienti appassionati, alcuni dei quali visitabili, che hanno come filo rosso che li unisce la forte relazione con le antiche colate laviche del maestoso vulcano, una presenza forte e scura che accoglie stupende piante mediterranee ed esotiche. Ma il racconto si estende alla “storia e al paesaggio di questo luogo incantato”.

Il racconto comincia con il Parco Paternò del Toscano, la straordinaria creazione del botanico paesaggista Ettore Paternò che or è curato dalla nuora Barbara Notarbartolo con la figlia: “il legame con l’Etna vi è racchiuso tra i muschi amanti dell’umidità che convivono con le succulente degli ambienti aridi”. Poi prosegue con il Giardino Ciancio del quale la proprietaria Valeria “ha giocato con le mutue alleanze tra specie, poi domesticate alle proprie esiegenze e sensibilità” e con il Giardino di Giulia Gravina, con uno straordinario affaccio sul golfo di Catania e con una stupefacente parete lavica avvolta dalle tante agavi. Le stanze in fiore raccontano poi il giardino di Rossella Pezzino de Geronimo, un vero tripudio di fiori e di colori; il Giardino Crespi con il suo bel paesaggio dell’agrumeto. Concludono la rassegna Etna Botanic Garden, il progetto botanico e artistico del paesaggista-artista Salvatore Bonajuto e l’Orto Botanico di Catania, la via etnea della scienza.

Per acquistare il libro https://www.terrimago.com/giardinietna

Piccole news sulle mie attività. Febbraio 2023

A primavera uscirà, pubblicato da Libreria della natura, Giardini d’ombra, una versione completamente rivista e ampliata con nuovi contenuti e tantissime immagini .
Dopo più di 15 anni torno su questo tema che a mio parere, nel contesto dell’accelerazione dei cambiamenti climatici, diventa molto attuale e importante. Il giardino d’ombra può rappresentare un modello virtuoso di salvaguardia dell’ambiente in grado di offrire rifugio alle piante e di limitare la dispersione dell’acqua.

il 21 gennaio è andata in onda su Radio 24 – nella trasmissione “Il giardino segreto” condotta da Roberta Pellegatta – una puntata in cui racconto alcuni giardini medievali.

Semplici e magici: i giardini medioevali. Per riscoltare
https://www.radio24.ilsole24ore.com/programmi/il-giardino-segreto/puntata/semplici-e-magici-giardini-medioevali-123601-AEIyyFYC

 

Fondazione Elpis: un nuovo spazio espositivo per l’arte contemporanea e un piccolo giardino

Istituto di ricovero per anziani oggi trasformato in grande progetto residenziale di Michele De Lucchi. Foto A. Ricci

Il passa parola è sempre molto utile per far circolare le informazioni. Ecco che l’amica architetta Anelisa Ricci mi ha segnalato una nuova fondazione dedicata all’arte contemporanea: la Fondazione Elpis che al suo interno ha un piccolo delizioso giardino.
“La nuova sede di Fondazione Elpis si trova in Via Orti 25 a Milano, nello storico quartiere di Porta Romana. Si tratta di 800 mq che nel 1885 vengono costruiti come lavanderia industriale, un servizio d’aiuto al vicino istituto di ricovero per anziani oggi trasformato in grande progetto residenziale di Michele De Lucchi. Nella ex lavanderia invece l’architetto milanese Giovanna Latis si è occupata della riqualificazione e del restauro dell’edificio. La galleria si sviluppa su tre piani espositivi e poi lo spazio esterno e il terrazzo al piano superiore che puntano a favorire lo scambio e il dialogo intorno ai temi dell’arte. Il carattere industriale dell’edificio, i mattoni a vista e le capriate ottocentesche sono stati preservati al fine di creare una stretta connessione tra la storia e la contemporaneità.”
La Fondazione, costituita nel 2020 dall’imprenditrice e appassionata d’arte Marina Nissim e diretta da Bruno Barsanti., è interamente dedicata all’arte contemporanea e alla promozione dei giovani artisti e intende ospitare mostre, laboratori interdisciplinari, installazioni site-specific e progetti curatoriali innovativi.
Ecco alcune immagini dell’edificio e del piccolo giardino (Foto A. Ricci).

APERTURA AL PUBBLICO
Giovedì 12:00 – 19:00
Venerdì 12:00 – 19:00
Sabato 12:00 – 19:00
Domenica 12:00 – 19:00

La facciata della ex lavanderia con di fronte il piccolo giardino, molto semplice e sobio, con alcuni agrumi a spalliera e al centro un quadrato composto da piccoli tronchetti di legno

Il giardino nel suo insieme

Partciolare del quadrato centrale e degli agrumi a spalliera lungo i muri laterali

 

Le prossime fiere di piante da febbraio a maggio 2023

Il parco di Villa Panza: una meraviglia in ogni stagione.

Cone of water di Meg Webster Parco di Villa Panza

Ogni volta che mi reco a Villa Panza rimango stupita dalla bellezza e dalla cura con la quale viene mantenuto il parco. Un luogo davvero piacevole, nella sua eleganza, nelle sue proporzioni armoniche, nelle sue presenze arboree, in ogni stagione e notevole anche in questo periodo invernale con i colori bruniti della scenografica carpinata la cui vista è molto suggestiva dalle finestre del palazzo.

Le pareti esterne della carpinata in dialogo con il giardino formale con le aiuole con i tassi in forma

La vista interna della galleria di carpini

Parco di Villa Panza

Parco di Villa Panza

La piccola casa dedicata a Giuseppe Panza da Bob Wilson

Bellissimi esemplari di Cryptomeria japonica

Alla scoperta di camelie da collezione

camellia Koto-No-Kaori, vivaio Giusti

Una toccata e fuga dopo Natale nei dintorni di Lucca per incontrare due personaggi davvero notevoli, grandi collezionisti e coltivatori di camelie e di altre piante particolari.
Parlo del dr. Pierluigi Micheli, chirurgo in pensione che negli anni ha raccolti preziose collezioni di alberi e arbusti della fascia temperata e di esemplari delle famiglie Theaceae e camelie, Magnoliaceae e Michelie inventariate e citate dalla SOI e che è stato curatore scientifico del Camellietum Campirese, Giardino di eccellenza (https://camellietumcompitese.com/). Con lui ho fatto un breve giro tra le piante dei suoi vari terreni di coltivazione ma conto di tornare con più calma.
Il secondo personaggio è Massimilano Giusti titolare dell’omonimo vivaio nel comune di Montecarlo creato nel 1970 (https://vivaigiustimassimiliano.com/), che presenta un vasto assortimento di specie delle flora australiana e sudafricana, magnolie e camelie, splendidamente curate ed esposte in ordinatissime serre. Tra le camelie coltiva in particolare le cosiddette “camelie gialle”, dalla bellezza insolita. Giusti le descrive così: «Sono specie sempreverdi di origini asiatiche, che possono diventare grandi arbusti o piccoli alberi, appartenenti alla sezione Chrysantha all’interno del genere Camellia. La prima Camelia Gialla ad essere scoperta, in Cina negli anni Settanta, è C. nitidissima o C. chrysantha: ha il fiore medio piccolo, semplice, di colore giallo dorato, leggermente peduncolato e con stami numerosi, che sboccia da gennaio a marzo, e foglie grandi e lunghe, molto bollate. Da quel momento ne sono state descritte oltre 30 specie, distribuite fra il Vietnam e le province sud-occidentali della Cina, dai fiori semplici o semidoppi, nelle diverse tonalità del giallo».

Ecco alcune immagini

Una novità dl vivaio Giusti

camellia japonica ‘Incarnata’, tra le collezioni di Micheli

Camellia vietnamensis, nel giardino di Micheli

sciadopitys-verticillata-conifera insolita nel giardino di Micheli

Chamaecyparis Boulevard nel giardino di Micheli

Camellia specie yuhsienensis, vivaio Giusti

Camellia ibrido di changii con japonica, Vivaio Giusti

Camellia Chuangtsoensis, Vivaio Giusti

Una bella siepe di Grevillea nel vivaio Giusti

 

Dalla parte del fuoco il tema delle prossime Giornate di studio della Fondazione Benetton: 23-24 febbraio 2023

fondazione benetton Cultivated-by-Fire-Lena-Giovanezzi-

Tornano come ogni anno a fine febbraio (dal 23 al 24 febbraio) sia in presenza allo Spazio Bomben che sulla piattaforma Zoom, le Giornate internazionali di studio del Paesaggio organizzate dalla Fondazione Benetton di Treviso.

Il programma, curato da Luigi Latini (direttore della Fondazione Benetton e docente di Architettura del Paesaggio all’Università Iuav di Venezia) e Simonetta Zanon (responsabile ricerche e progetti della Fondazione Benetton), sarà articolato in quattro sessioni: Riti e rappresentazioni, Paradossi, Sotto il vulcano, Coltivazioni.

Tra i relatori, hanno già confermato la loro partecipazione alle giornate:

Nadia Breda, docente di Antropologia culturale, Università di Firenze;

Serge Briffaud, professore alla Scuola Nazionale di Architettura e Paesaggio di Bordeaux, ricercatore presso il laboratorio Passages del CNRS;

Ignazio Buttitta, docente di Antropologia culturale, Università di Palermo;

Leonardo Caffo, filosofo ambientale, Nuova Accademia di Belle Arti-NABA, Milano;

Salvatore Caffo, vulcanologo, dirigente Ente Parco dell’Etna, Catania;

Carlos Casas, regista, program director Fabrica;

Maria Del Carmen Romero Ruiz, docente di Geografia Fisica, Università di La Laguna, San Cristóbal de La Laguna, Tenerife;

Donatella De Rita, vulcanologa e scrittrice, Roma;

Xabier Erkizia, sound-artist, Bera, Paesi Baschi;

Véronique Mure, botanica e paesaggista, Botanique-Jardins-Paysages, Nîmes;

Enrico Pau, regista, Cagliari;

Rosa Tamborrino, docente di Storia dell’architettura, Politecnico di Torino;

Giorgio Vacchiano, docente di Gestione e Pianificazione forestale, Università Statale di Milano;

Robin Winogrond, architetta paesaggista, Zurigo.

Nell’ambito delle giornate è prevista inoltre la proiezione del film di Oliver Laxe O que arde/Verrà il fuoco (Spagna, 2019, 93’), Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2019-Un certain regard e Premio Goya 2020 per la miglior attrice emergente (Benedicta Sánchez) e la miglior fotografia (Mauro Harce).

Per info https://www.fbsr.it/agenda/dalla-parte-del-fuoco/

Giardini in viaggio Laura Pirovano