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Gli aspetti ornamentali di fioriture, bacche, rami e cortecce del giardino nel periodo invernale Giardini raccontati: il giardino gaudente ... Leggi Tutto
ARCIPELAGO MILANO Emilio Battisti, L’ANTROPOCENE E LA SCOMPARSA DEL GENERE UMANO Considerazioni per il dopo Covid-19 Eugenio Galli, LA COMPLESSITÀ ... Leggi Tutto
19-20 maggiodalle ore 10 alle 13.30 e dalle 15 alle 19.30 e sabato 20 maggio 2023 dalle ore 10 alle 14, nell’auditorium di palazzo Bomben di Treviso. Caratteri e culture di un paesaggio “magico” . Treviso, Fondazione Benetton. Si tratta della prima di una serie di iniziative pubbliche del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, che diventa da quest’anno biennale e affina il proprio il lavoro di ricerca sul paesaggio esplorando luoghi e temi chiave del Messico, paese che in particolare dalla metà del ventesimo secolo ha messo in campo inedite relazioni tra il paesaggio antropico e quello naturale, sperimentando una profonda intersezione fra arte, architettura e natura che costituisce un’interessante prospettiva anche per il nostro, diverso, modello occidentale, in relazione alle sfide imposte dalla crisi climatica e ambientale e ai loro riflessi socio-economici. A quest’area geografica appartiene il luogo specifico che sarà premiato dall’edizione 2023-2024 del Premio Carlo Scarpa, e che sarà annunciato nei prossimi mesi.
Diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione, nelle lingue originali dei relatori. Comunicato stampa_convegno Messico_Premio Carlo Scarpa 2023
Martedì 23 maggio alle 18.00 nel parco di Villa Manzoni a Brusuglio, in via Alessandro Manzoni 9, si terrà il secondo incontro del ciclo Parole in giardino, un’iniziativa di BookCity Milano in collaborazione con il magazine Gardenia, ideata per portare libri e letture ad alta voce in alcuni dei giardini e dei parchi più belli di Milano. Il programma dell’incontro prevede una passeggiata nel parco della villa, residenza estiva dello scrittore, fino al tronco sdraiato della catalpa, dove Manzoni ricevette la notizia della morte di Napoleone e scrisse i versi de Ilcinque maggio. A seguire, Pietro Berlingieri, che abita la casa di famiglia e cura il parco giardino con passione, parteciperà a un dialogo insieme alla Direttrice di Gardenia Emanuela Rosa-Clot e all’architetto Paolo Pejrone, specializzato in progettazione paesa. L’evento è gratuito con prenotazione obbligatoria su bookcitymilano.it.
28 maggio ore 12, Ugo Morelli, Pensare l’ambiente, vivere il paesaggio. Questo il titolo dell’intervento di Ugo Morelli, psicologo e studioso di scienze cognitive, in occasione dell’edizione 2023 di Dialoghi di Pistoia, festival dell’antropologia del contemporaneo, arrivato alla XIV edizione. Teatro Bolognini Pistoia.https://www.dialoghidipistoia.it/
La 21esima edizione di Murabilia che si terrà sulle Mura urbane di Lucca, dal 2 al 4 settembre prossimo, sarà preceduta da una serie di quattro incontri di avvicinamento – webinar con esperti del settore che tratteranno di orto, frutteto, giardino, progettazione e nuove frontiere. Tutti gli incontri inizieranno alle ore 21.00.
28/07 Carlo Pagani il ‘maestro giardiniere’ in: “Alimentare le piante e crescerle – come, quando e perché”
4/8 Giovanni Poletti Agronomo ‘L’albero urbano: quanto sono ospitali le città verso gli alberi?
11/8 Elisabetta Pozzetti, giornalista, ‘Il giardino uno sguardo oltre – esempi di spaziverdi in contesti geografici climatici, agronomici e culturali lontani’
22/8 Maurizio Usai, paesaggista ‘Waterwise doesn’t mean dry, ossia irrigare un giardino in modo sostenibile e sensato’
Dal 6 maggioCastello Quistini, il paradiso delle rose in Franciacorta. Ritornano i fine settimana aperti al pubblico in uno dei giardini più incantevoli del nord Italia
Da maggio a settembreInterno Verde 2023, la manifestazione che aprirà eccezionalmente al pubblico i giardini segreti più suggestivi e curiosi del centro storico di Parma, Piacenza, Mantova e Ferrara. Per info https://internoverde.it/
20-21 maggio #FAIbiodiversità. Passeggiate, laboratori e attività nella natura a cura di esperti e guide d’eccezione tra le iniziative volte a far conoscere e dare valore al patrimonio di biodiversità del nostro Paese a partire dall’esperienza della Fondazione nei suoi Beni. FAI biodiversità visite 20 21 maggio
20-21 maggio Maurizio Feletig invita tutti nel suo Vivaio ad Arignano per ammirare la fioritura della collezione di Rose Antiche e propone, per l’occasione, un percorso fra decori per il giardino, piante acquatiche, succulente, e tanto altro ancora…Saranno presenti: Maggiora: la tradizione del marchio Maggiora rinnovata con le ricette della Cordon Bleu Erica Maggiora; Gardenesque: vivaio specializzato in piante erbacee perenni, annuali e biennali, kokedama, arbusti; Guido 1860: gamma di pregiati oli di oliva ed il loro migliore utilizzo; Il Broccante: arredamento d’epoca da giardino; Le Moie: fiori di loto, nifee e piante palustri; Marta Feletig Lab: giovani creazioni di moda; collezione primavera – estate; Nericata: ceramiche artistiche di Caterina Sciancalepore; Vivaio Alberto Rova: piante succulente ed insolite.
27 maggio – 4 giugno a Verbania, nella splendida cornice di Villa Giulia, Editoria e giardini. Il tema dell’edizione 2023 è dedicato a “Il Giardino che Accoglie”. Il giardino come stanza verde di una casa in cui accogliere gli ospiti, tra colori e profumi, e dove il giardiniere possa orgoglioso. Per info http://www.editoriaegiardini.it/it_IT/home
Mostre
Fino al 3 ottobre 2023 Garden Future” al Vitra Design Museum a Weil am Rheinr, racconta l’evoluzione dei giardini in parallelo alla nostra coscienza ecologica: da rifugio paradisiaco a spazi di sperimentazione.
Milano
dal 9 all’11 maggio 2023 all’interno dell’Orangerie del Museo Poldi Pezzoli, si è svolto Bloom che in occasione di Orticola 2023 che ha presentato alcuni futuri giardini milanesi in fase di realizzazione.
– “Policlinico di Milano: il giardino terapeutico”, un giardino pensile di 6mila metri quadri progettato da Boeri studio (Boeri, Barreca, La Varra) – in ATI con Techint, LAND e altri professionisti – ora in cantiere. La frequentazione da parte dei pazienti di spazi con alberi e piante accorcia i tempi di degenza, stimola le difese immunitarie, combatte la depressione da ricovero e allevia lo stress.
– “Il futuro giardino di Palazzo Citterio”, il progetto legato a Brera Modern, che ospiterà nello storico palazzo milanese le collezioni moderne della Pinacoteca di Brera. Nel 2023 sarà completato da un giardino sul retro realizzato dal paesaggista Emanuele Bortolotti che confinerà con l’orto botanico dello storico museo. A illustrare il progetto lo stesso Bortolotti.
– di Dry garden hanno parlato Antonio Perazzi, Filippo Pagliani e Marianna Merisi di Park Associati. I protagonisti hanno introdotto anche il progetto del giardino del futuro Palazzo Sistema a Milano.
– Ha chiuso la rassegna il racconto della regista Francesca Molteni, da poco rientrata dal Texas dove ha studiato e filmato il Lucille Halsell Conservatory, complesso di pionieristiche serre progettate per il giardino botanico di Sant’Antonio da Emilio Ambasz nel 1987 e definite dal New York Times “un saggio poetico tra naturale e artificiale”.
Piemonte
Nel luglio scorso è stato inaugurato al Parco di Villa Prever (viale della Rimembranza 65, Pinerolo) il nuovo Ortensieto.
Il percorso si snoda attraverso 26 aiuole in cui fioriscono oltre 160 ortensie declinate in 75 varietà appartenenti a una decina di specie del genere Hydrangea.L’ortensieto fa parte del Distretto Pinerolese delle Ortensie, una rete composta da quattro meravigliosi giardini e dalle loro collezioni di ortensie: il Parco di Villa Prever, il Giardino della Villa Le Ortensie di Carlotta, il Parco Storico Il Torrione e il Parco del Castello di Miradolo.Il progetto ‘Parco di Villa Prever – OrtensieTO’ è stato realizzato dalla Città di Pinerolo con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo, maggior sostenitore all’interno del bando ‘I luoghi della Cultura’ e con il contributo botanico di Eva Boasso Ormezzano.
Il giardiniere virtuoso. Una raccolta di consigli pratici per un mondo più verde, Gareth Richards, Holly Farrell, Guido Tommasi Editore, 2023, 223 pp, 19,90 euro
Una guida molto utile che risponde ad una serie di quesiti di giardinaggio nei quali in buona parte non è difficile riconoscersi. Prima questioni di tipo generale, poi come iniziare ad essere green, poi consigli sull’orto, come aiutare la fauna e infine come riutilizzare e riciclare.
Ad esempio sulle luci nel giardino che dovrebbe diventare un manifesto per tutti gli sconsiderati che adorano avere un giardino sempre ‘acceso’: a parte il fatto che si toglie ogni suggestione e poesia al cambiamento della luce dal tramonto, al crepuscolo, al buio della notte, ci sono poi ragioni più squisitamente naturali: la luce eccessiva disturba la fauna selvatica stravolgendone i ritmi naturali; se proprio occorre l’illuminazione in giardino, che almeno sia a sensore, che si spegne dopo qualche secondo.
Invece di bruciare le sterpaglie, meglio il compostaggio; posso cercare di trasformare il mio giardino in un corridoio faunistico? come cambierà il giardinaggio nei prossimi vent’anni? Le piante invasive riducono inevitabilmente la biodiversità? Il riscaldamento globale porterà specie diverse nelgiardino?
O ancora cosa serve ai pipistrelli? E perchè non ho uccelli in giardino? Cosa posso coltivare in poco spazio? Come rendere un muro più adatto alla fauna selvatica?
Il prospetto della Villa con alle spalle il Bosco. Crediti Villa Maser
Il 13 aprile si è svolta a Villa Maser la conferenza stampa di presentazione degli interventi di conservazione e valorizzazione in fase di avvio, resi possibili dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR-M1C3, Ministero della Cultura (Unione Europea, NextGenerationEU*), per un importo di 2 milioni di euro. Il progetto – frutto di una equipe multidisciplinare guidata da Paolo Faccio, Progettista e Coordinatore Generale del Progetto, Professore Ordinario di restauro presso lo IUAV di Venezia, e composta tra gli altri da Annachiara Vendramin, Progettista e Direttore dei Lavori della componente vegetale, agronomo del paesaggio e Andrea Di Lenna, Coordinatore delle attività di valorizzazione del Progetto, Professore di Organizzazione all’Università di Padova, si è aggiudicato il 9° posto nella graduatoria delle 813 proposte ammesse a valutazione di parchi e giardini storici.
(PNRR AllegatoA_Graduatoria (1) ; AllegatoB1_CentroNord (1); AllegatoB2_Sud (1))
Il gruppo di progetto e il proprietario della villa durante la conferenza stampa condotta dalla giornalista Elena Giordano. Foto Laura Pirovano
Ospite della giornata Vittorio Dalle Ore, proprietario della Villa che ha aperto ai giornalisti presenti le parti anche più intime e private della villa facendo loro ammirare le meravigliose stanze affrescate da Paolo Veronese.
Stanza di Bacco con gli affreschi di Paolo Veronese e i mobili disegnati da Tomaso Buzzi negli anni trenta del Novecento. Crediti Villa Maser.
Il PNRR è davvero una occasione unica per il prezioso patrimonio italiano dei giardini storici e fa piacere notare come il settore professionale degli architetti, dei paesaggisti e degli agronomi abbia saputo cogliere con tempestività e con proposte innovative questa sfida!
Il Ninfeo di Villa Maser. Crediti Villa Maser.
Villa Maser – conosciuta anche come Villa Barbaro – è uno dei complessi più interessanti tra i progetti di Palladio e, con i suoi 200 gli ettari di pertinenza, di cui 100 ettari a bosco, il resto a vite e in parte a uliveti, rappresenta davvero un unicum. L’intervento finanziato dai fondi del PNRR M1C3 riguarda la conservazione della parte architettonica e impiantistica (sistema idraulico palladiano, uso della risorsa idrica in modo funzionale; restauro del Ninfeo, straordinaria macchina idraulica e dell’apparato decorativo con materiali bio-eco compatibili e sostenibili). La componente arborea della Villa – il Bosco, formato da conifere, cedri, un antico cipresso, lecci, tassi e altri alberi di pregio e lo scenografico viale di tigli – con un’attenzione particolare per gli esemplari più antichi, sarà curata e integrata con altri elementi vegetali che saranno goduti dalle future generazioni. Saranno restaurati e rinnovati, con l’introduzione di piante e fiori particolarmente amati fra il Cinquecento e Seicento, anche i giardini progettati negli anni trenta del Novecento da Tomaso Buzzi (il giardino delle rose e altri tre giardini con serre, limonaia e vasca e una straordinaria galleria di carpini, tipica dei giardini veneti). L’area dell’ex maneggio, descritta da Palladio come un frutteto e un orticello, ospiterà orto e frutteti con l’inserimento di piante di frutti nani, antichi e di piante officinali, mentre i prati verranno arricchiti dal punto di vista floristico e aromatico.
Schema degli interventi proposti nel progetto. Crediti Villa Maser
Una delle gallerie di carpini appena rinnovata. Foto Laura Pirovano
Particolare del Giardino delle rose. Foto Laura Pirovano
Uno dei giardini opera di Tomaso Buzzi con uno splendido gioco di pavimentazioni. Foto Laura Pirovano
Annachiara Vendramin così ci ha raccontato la filosofia progettuale dell’intervento sulla componente vegetale: “Per un agronomo, per un paesaggista, è un privilegio poter contribuire alla rinascita di Villa di Maser, anche attraverso la valorizzazione delle componenti arboree di grande valore e la reintroduzione di fiori e piante rare. Il lavoro sarà molto articolato: il giardino storico sarà riqualificato in un’ottica di sostenibilità ambientale; saranno restaurate le pavimentazioni. Sarà recuperato il frutteto, con la messa a dimora di piante di frutti nani, antichi, e di piante officinali; anche il boschetto retrostante sarà riqualificato. A Villa di Maser vivranno insieme e dialogheranno due linguaggi, quello voluto da Palladio e quello impresso negli anni Trenta del secolo scorso dall’architetto Tomaso Buzzi e da Maria Teresa Parpagliolo Shephard, per volere della proprietaria di allora, Marina Volpi di Misurata. Pregevoli curiosità attireranno l’occhio del visitatore attento, come i vasi di terracotta che riporteranno le cifre MM, esattamente come un tempo”.
Ospito con piacere queste riflessioni di Michele Maino dalla foresta peruviana accompagnate dalle sue bellissime immagini fotografiche.
La dieta di piante maestre
La “dieta” è una pratica dello sciamanesimo vegetalista dell’Amazzonia che consiste in un ritiro di vari mesi, seguendo restrizioni alimentari, comportamentali e sociali, durante il quale si assume una pianta per integrarne lo spirito affinché porti guarigione, fisica, mentale e spirituale, insegnamento e guida.
Giorno dopo giorno, via via che il mio ospite, lo spirito della pianta, si acclimata dentro di me e condivide con me i suoi affinati sensi di vegetale, la mia sensibilità si acuisce, il mio sguardo penetra sempre più a fondo negli stratificati veli arborei di cui è tessuta la selva come se fossi sempre più in risonanza con la natura, vibrando, per simpatia, alla sua stessa frequenza. Laddove il giorno prima, con la medesima attenzione, non vedevo altro che una spessa e amorfa massa di vegetazione, oggi riesco a scorgere, negli interstizi tra le foglie, nelle cavità dei tronchi, nelle increspature dei petali, nelle grinze della corteccia, negli anfratti del suolo, ora qui una gemma, ora là un germoglio, ora qui un minuscolo seme, ora là l’iridescente filamento d’un fungo, e più oltre ancora fino all’occulto reame degli insetti e delle muffe, come se progressivamente sempre nuove cortine si levassero e nuovi mondi emergessero dall’indistinta matrice del terriccio, dischiudendosi alla vista.
I sensi che si espandono permettendomi di notare dettagli sempre più minuti e imperscrutabili nella natura sono l’eco di un parallelo fenomeno che, sempre grazie al mio ospite, ha luogo dentro di me e cioè l’acuirsi della percezione che mi consente di auscultare con sempre maggiore precisione i recessi della mente e di scandagliare sempre più in profondità gli enigmi dell’universo.
Come le recondite forme che affiorano dall’arcano cuore della selva, la sagoma dentellata di un minuscolo petalo, la curva di un turione di felce, il ritorto merletto del viticcio d’una liana o la simmetria stellare di un fiore in boccio, compongono, come altrettanti misteriosi glifi, solenni iscrizioni nella primordiale lingua della foresta, così i reperti portati in superficie dallo scavo interiore, ricordi, emozioni, pensieri, e il precipitato dei vagabondaggio extracorporei, rivelazioni, simboli, intuizioni, ricompongono dentro di me l’ancestrale codice di quella filosofia perenne che i filosofi rinascimentali chiamavano prisca teologia, e cioè la primordiale e universale sapienza regalata agli uomini in epoche antichissime dal mondo celeste e che contiene le regole del vivere semplicemente e in accordo con la natura e con il divino.
Michele Maino, che trascorre ogni anno lunghi periodi nella foresta pluviale del Perù, pratica e divulga lo sciamanesimo vegetalista amazzonico. È autore del libro La Foresta interiore, viaggio iniziatico tra le piante e gli spiriti dell’Amazzonia. https://www.youtube.com/watch?v=0XHSS4fIHKY
Ancora una volta Villa Panza ci regala i suoi tesori. In questo caso un nuovo progetto espositivo che scaturisce dalla recente donazione di Rosa Giovanna Magnifico Panza di 188 lavori realizzati da 26 artisti europei e americani che vanno ad integrare la collezione permanente. Nella mostra, visitabile fino al prossimo primo ottobre 2023, sono esposti 46 lavori di 10 differenti artisti intorno alla polarità natura e forma.
Ho ritrovato alcune opere stupende nella loro leggerezza e minimalismo di Christiane Lohr di cui Giuseppe Panza così parla “La sua singolarità sta nell’uso di vegetali essiccati di piccole dimensioni, così fragili che possono diventare polvere se li si tocca”.
C. Lohr, Villa Panza
C. Lohr, Villa Panza
C. Lohr Denti dileone Mostra Ex Natura Villa Panza
C. Lohr Mostra Ex Natura Villa Panza
Tra le altre opere quelle di Emil Lukas, il cui lavoro artistico secondo Giuseppe Panza “E’ un’arte che dialoga con la natura, quella piccola e nascosta, che quasi sempre si sfugge”.
Emil Lukas Board game 1994 Mostra Ex Natura Villa Panza
Emil Lukas From roses to slte 28 drawings Mostra Ex Natura Villa Panza
Ecco altre opere tra cui quelle di Hamish Fulton, artista viaggiatore e camminatore in luoghi vergini, deserti, montagne, regioni fredde
Vivian Lamarque, L’amore da vecchia, Mondadori-Lo Specchio, 2022, 148 pp., 18 euro
Ironia e leggerezza (profonda) si colgono fin dalla copertina con quel filo rosso che allude alla poesia nel retro della copertina che recita “Finito, già finito/l’incantato tempo dei rami in fiore?/Come quando/sul più bello del ricamo/finisce il filo da ricamo?”
Ho sempre trovato irresistibili le poesie di Vivian Lamarque, piene di grazia, naturalezza, capacità di sintesi e di raccontare le emozioni attraverso metafore che spesso alludono al mondo della natura.
In questo suo ultimo lavoro si coglie una profonda empatia con la vita, in tutte le sue forme e una vitalità che non è scevra di dolore e malinconia. “Lingua poetica dell’intelligenza” l’ha definita con grande verità Roberto Galaverni che ne ha fatto un’ottima recensione sul Corriere della sera del 13 novembre.
Confondere i nomi degli amanti è un pò come confondere rami e mani, colore delle foglie e dei capelli, come se ” presto saremo boschi tutti quanti assieme?”. E d’altra parte l’agrifoglio è un pò come il fidanzato che “ha foglie verdi meravigliose/ma quando punge con le sue spine/la neve bianca la neve esangue/diventa rossa come un sangue”.
Come sono rari e delicati i fiori “d’azzuro chiaro” così “D’azzurro chiaro tinti/pochi anche i pensieri:/ma per il tempo di questa poesia/duri l’azzurro – più che in cielo neve”.
Al cimitero lo sguardo della poetessa è malinconico ma attento ai particolari più minuti della vita e dei nostri piccoli gesti di cura “E’ cosa equa nei cimiteri/togliere l’acqua ai fiori finti/e darla ai fiori veri”. E nel ‘Requiem vegetale “Nessun rumore/nessun funerale/come quando/un ago di pino/cade/dall’albero/di natale,”
Nelle case degli uccelli “si entra senza chiavi, muniti solo di ali”.
Bellissimo e così puntuale lo sguardo sul paesaggio marino “Dopo un pò/che lo si guarda/il mare/può capitare/di non saper più/dove guardare/è tutto uguale./Ci vorrebbe/una siepe/per immaginare.”
Tra le altre ho trovato una meraviglia la poesia dal titolo ‘Da bere, con il bicchiere’
A volte a qualche sua pianta
preferita, per festeggiare
dà da bere con il bicchiere
le pare le faccia più
piacere, come un darsi
del tu dopo anni di cauti
pronomi, inaffiatoi
distanziati, educati.
come dirle: oggi ho scelto
te, per le altre, non ce n’è.
Ma anche la delicata descrizione delle betulle della Biblioteca degli alberi
Puoi incontrarle a gruppi
capelli bianchi e occhi di neve
ridono tra loro le strane giovinette
coprendosi le bocche con le mani
dei rami. Se ti avvicini si fanno mute
e scontrose, ma quando dal nord
le raggiunge un vento di tramontana
gli danno subito del tu, fermati gli dicono
notizie? novità? E gli affidano
1 legnetto e 2 foglie ovate
sono le loro cartoline
verranno recapitate?
Vivian Lamrque ha partecipato a Bookcity:
– sabato 19 alla Triennale Lab
Il prossimo appuntamento con Vivian sarà il 26 novembre alle 18 a Firenze alla Libreria Brac in via dei Vagellai 18/R
Una bella recensione di Nicola Gardini sul Domenicale del 27 novembre 2022 RECENSIONE SOLE 24 ORE 27 11 2022
La straordinaria parete lavica che costituisce il fulcro del giardino in posizoine stupenda sul golfo di Catania
Accoglienza squisita per la visita di questo giardini molto particolare guidati dalla sua proprietaria che ne è stata l’artefice.
Il giardino di Giulia Gravina, grande appassionata di piante e socia attiva dell’Etna Garden Club catanese, è davvero un luogo molto particolare dove la memoria dell’antico cratere vulcanico è così viva e dialoga in maniera sorprendente con la ricchissima e colorata vegetazione mediterranea. Strutturato per una estensione di circa mezzo ettaro in alcuni terrazzamenti tutti con un affaccio a 360° sul mare ed una magnifica esposizione solare, accoglie una bellissima vegetazione di cisti, agavi, aloe, pelargoni odorosi, lantane, euforbie, iris, cycas, agrumi.
La scelta delle piante, su suggerimento del paesaggista siciliano Ettore Paternò, è stata quella di privilegiare vegetazione che si accontenta di poca acqua, in felice sintonia con le ultime tendenze del giardinaggio.
Il giardino, che si trova a Valverde (Catania), è visitabile a pagamento e previa prenotazione contattando la proprietaria cell. 335/6473722.
Ecco una piccola galleria di immagini che spero vi diano le suggestioni che ho provato nel visitare questo luogo magico e indimenticabile.
Il panorama dal giardino affacciato sul golfo di Catania
Macchie di Agave attenuata circondano la piccola scala che conduce all’agrumeto
Una seduta Liberty ai piedi di un albero di Jacaranda
Un angolo scenografico al piede della parete di rocce vulcaniche
Uno dei percorsi del giardino con pavimentazione di ghiaia e inserti di traversine in legno
Particolare dei vecchi muri a secco e della piccola scala di pietra
Sullo sfondo la fioritura luminosa della bignonia
Una cascata di Lantana montevidensis sul vecchio muro a secco
La grande pergola davanti alla casa ricoperta da Rosa banksiae ‘Lutea’; di lato i colori autunnali di Koelreuteria paniculata e al piede la fioritura violetta di Salvia leucantha
Yuki Ikeguchi, architetta partner di Kengo Kuma and Associates ha parlato di “architettura biofilica”, per il nuovo insediamento “edificio-giardino pensile”.
Così ha definito le finalità del nuovo progetto, che vedrà la luce nel 2024, in occasione della presentazione alla Triennale di Milano “prevede l’uso di elementi organici e naturali che stimolano i nostri sensi e assecondano la nostra tendenza a trovare comfort e ispirazione nei contesti naturali. Si tratta di uno spazio architettonico completamente integrato con la vegetazione e realizzato in materiali organici. Gli elementi naturali nell’architettura, come vegetazione, luce, aria e legno stimolano i sensi e fanno la differenza sul posto di lavoro, sullo stile di vita e migliorano la salute fisica e mentale, oltre che la produttività”.
La vegetazione sarà collocata all’interno dei vari cortili previsti, oltre che nel sistema di serre e di terrazze, che sono state concepite come “estensioni degli spazi esterni” e accoglieranno “orti, giardini fioriti, camminamenti” accessibili a tutti.