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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Poesia in giardino

Christine Lohr Dividere il Vuoto 2010

Eccoci al secondo appuntamento di Poesia in giardino con alcune interessanti segnalazioni di Sonia Sbolzani

 

Rivolgendosi alla propria anima, di Attilio Bertolucci, Dalla rivista “Paragone”, 1979

Tutte le piante che abbiamo amato
tu e io le vere e le dipinte
che s’inverano nel ricordo e s’abbracciano
mortalmente dai muri reclusi

del Palazzo di Giovanni Rossetti
a quelle affaticate del suo Parco –
pini innevati da un eterno inverno
e magnolie stuprate nella carne

bambina e già materna in una estate
che non può non essere fuggevole –
dobbiamo anima mia onorarle
e salutarle forse per l’ultima volta.

Le vedi allontanarsi in senso opposto
a te trascinando gli ospiti invadenti
pochi librati in verità dementi
su noi per cori di figure e canti?

Addio e addio ancora sante piante.

———————

A un olmo secco, di Antonio Machado

Al vecchio olmo, spaccato dalla folgore
e nel mezzo marcito,
con le piogge d’aprile e il sole di maggio,
sono spuntate alcune verdi foglie.
Oh, l’olmo secolare sopra il colle
ch’è lambito dal Duero! La corteccia
bianchiccia da un giallino musco è tinta
nel tronco putrefatto e polveroso.
Come i pioppi canori, che sorvegliano
il cammino e la riva, non sarà
di rossicci usignoli popolato.
S’arrampicano su esso di formiche
un esercito in fila, e nelle viscere
tramano i ragni le loro grigie tele.
Olmo del Duero, prima che t’abbatta
con l’ascia il legnaiuolo, e il falegname
ti trasformi in un mozzo di campana,
stanga di carro o giogo di carretta;
prima che rosso nel camino arda
domani in qualche misera casetta
sull’orlo di una strada;
prima che ti annienti un turbine e ti schianti
il soffio delle candide montagne;
prima che il fiume ti sospinga al mare
per valli e per burroni,
olmo, voglio annotare nei miei appunti
la grazia del tuo ramo rinverdito.
Anche il mio cuore aspetta,
alla luce guardando ed alla vita,
altro prodigio della primavera.

—————

Il susino, di Bertold Brecht, da “Canzoni e poesie”, 1934

Nel cortile c’è un susino.
Quant’è piccolo, non crederesti.
Gli hanno messo intorno una grata
perché la gente non lo pesti.
Se potesse, crescerebbe:
diventar grande gli piacerebbe.
Ma non servono parole:
quel che gli manca è il sole.
Che è un susino, appena lo credi
perché susine non ne fa.
Eppure è un susino e lo vedi
dalla foglia che ha.

 

 

 

 

 

Commenti (1)

  • Avatar

    Dong

    |

    Codesto post mi trova completamente in accordo.
    Nella mia opinione il blog https://www.giardininviaggio.it è postooggettivamente bene, mi piace.
    Ottimo lavoro, buona giornata!

    articolo decisamente d’attualità

    Rispondi

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Giardini in viaggio Laura Pirovano