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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Letto per voi:Genius loci, recensione di Fabio Iazzetti

Francesco Bevilacqua, GENIUS LOCI – Il dio dei luoghi perduti, Edizioni Rubbettino, 2010, 77pp., 8 euro

 C’è stato un tempo in cui il paesaggio veniva considerato un bene comune, appartenente a tutti. Le persone erano in grado di coglierne la bellezza e alcuni luoghi, particolarmente affascinanti e peculiari, venivano posti sotto la tutela di spiriti o numi – il Genius Loci – venivano quindi sacralizzati perché ammantati di un’aura divina.
Nel tempo il significato della parola Genius Loci è cambiato ed è andato perdendo quel senso originario che i nostri antenati vi avevano attribuito; oggi viene per lo più utilizzata da architetti, ed in particolare architetti paesaggisti, come una metafora per definire l’identità di un luogo, sia esso urbano o extraurbano.
Attraverso la lettura di poeti, letterati, filosofi, antropologi, geografi ed architetti Bevilacqua cerca di risemantizzare questo termine offrendone una definizione moderna e attribuendogli diverse sfaccettature senza però accantonarne il significato originale: “particolare identità di un luogo”, “carattere ambientale di un luogo”, “essenza di un luogo”, “sacralità di un luogo”.
Inoltre con questo breve libro l’autore ci guida in un percorso alla riscoperta dell’anima dei luoghi spiegandoci che per poterne coglierne la sottile bellezza è fondamentale che l’osservatore impari nuovamente a vedere e non semplicemente a guardare il paesaggio.
E’ un libro intenso, capace di farti vedere con occhi diversi quello che ti circonda che vale la pena leggere.

Fabio Iazzetti

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