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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Letto per voi. Green square – Piazza Vecchia Bergamo, a cura di Arketipos

Green Square – Piazza Vecchia Bergamo”, a cura di Mario Bonicelli di Arketipos, editore da Corponove, 2020, 223 pp.
Coordinamento editoriale | Adelaide Corbetta, Adicorbetta – consulenza scientifica | Lorenzo Crescini, Mauro Crescini, Lucia Nusiner

Molto bello e interessante ripercorre, attraverso le pagine di questo libro, le tante Green Square che hanno animato in questi dieci anni la piazza di Bergamo alta, con una iniziativa a mio parere molto importante, non solo per presentare le tante diverse sensibilità di prestigiosi paesaggisti ma anche per educare le persone al rapporto tra città e natura.
Dal 2011, nel mese di settembre infatti Piazza Vecchia a Bergamo si è trasformata in un giardino, grazie alla progettualità e all’estro di progettisti italiani e internazionali come: Lodewijk Baljon (2017), Michele De Lucchi (2020), Peter Fink (2014), Luciano Giubbilei (2019), Lucia Nusiner (2012 e 2013), Piet Oudolf (2018), Andy Sturgeon (2015) e Stefan Tischer (2016).
Il libro ci racconta – attraverso immagini, interviste e interventi dei tanti protagonisti -le dieci edizioni dii Green Square e le differenti riletture in chiave verde della meravigliosa piazza di Bergamo alta. I differenti disegni della piazza ci hanno restituito i tanti modi in cui si può declinare un paesaggio urbano: da quello più naturalistico, a quello più selvaggio, a quello più architettonico.

La prima edizione, firmata da Lucia Nusiner, ha visto il tema degli orti in città, ‘tipici dei Colli di Bergamo e del medievale e dell’Hortus conclusus che spesso si trova tra le mura della città vecchia’. Nel 2013, sempre a firma di Lucia Nusiner, è stata la volta del tema dell’acqua ‘che nella nostra pianura vediamo scorrere nelle rogge e nei canali’ con ‘una lunga vasca come asse centrale del progetto con piante acquatiche che si muovono nel fondale’.
L’anno successivo un registro completamente diverso, ludico e colorato, con la piazza disegnata dall’americano Peter Fink che ha voluto esplorare ‘liberamente il rapporto tra arte e paesaggio urbano come un dialogo di contrasti che stimolano i nostri sensi attraverso l’uso audace di colori, forme, odori e texture di piante’.
Nel 2015 l’inglese Andy Sturgeon ha voluto ‘catturare l’essenza e la magia del paesaggio coltivato per trasportarlo in questo spazio urbano’. Nel 2016 è stata la volta del Wild landscape con il tedesco Stefan Tischer che ha condensato nella piazza cinque differenti paesaggi: selvaggio urbano, alluvionale, submontano, montano e alpino.
Nel 2017 l’olandese Baljon ha creato un ‘cool landscape’ , una sorta di ricerca di soluzioni di progettazione per ‘prevenire lo stress derivante dall’innalzamento delle temperature nelle città’.
Nel 2018 è stata la volta del famoso garden designer Piet Oudolf che ha riportato al centro di Piazza vecchia le piante con un giardino molto naturale di perenni e graminacee.
Nel 2019 il talentuoso italo-inglese Giubbilei ha disegnato un ‘pioneer landscape’ molto semplice ed elegante con ‘gli alberi con le grandi radici rotonde esposte attorniati da isole di verde posate semplicemente sulla pavimentazione della piazza’.
L’ultima edizione, di questo anno tragico e speciale, ha visto il contributo dell’architetto De Lucchi che ha voluto portare la natura sul tavolo, ‘lo strumento che usiamo per mangiare, studiare e lavorare ma che è anche l’oggetto su cui appoggiamo le cose importanti, quelle da avere sott’occhio e non dimenticare’.

 

 

 

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Giardini in viaggio Laura Pirovano