search

Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Avventura a portata di mano, testo di Donatella Lupo e foto di Flavia De Petri

Le mie amiche Donatella e Flavia, instancabili e curiose esploratrici, mi mandano questo bel reportage di alcune passeggiate tra l’Abetone e l’oasi WWF del Bottaccio in Garfagnana e Lucchesia.
Se si vuole cercare l’avventura e si ama una natura selvatica e fiabesca i boschi, i paesini, le montagne della Garfagnana e della Lucchesia sono dietro l’angolo e, per fortuna, poco frequentate.
Collina, montagna, mare, campagna e città d’arte in uno spazio tutto sommato limitato, danno l’impressione che il tempo si sia fermato e che la natura abbia preso il sopravvento sulle attività umane.
Dal passo dell’Abetone un magnifico percorso in salita porta a 1950 metri alla sella detta del Libro Aperto tra prati che fiammeggiano in autunno di distese di mirtilli rossi e neri ; dal borgo medievale di Castelvecchio di Compito, sui colli pisani, in vista dell’oasi bonificata del Bottaccio, con un percorso di circa tre ore si arriva al paesino di Buti, attraversando fitti boschi di pini, castagni, e macchia mediterranea, e, si è fortunati, si possono avvistare caprioli, cervi, falconi, cinghiali, ricci, daini. I paesini montani della splendida e selvatica Garfagnana vanno conquistati a piedi, sui sentieri e le stradine sterrate che rampano tra ulivi e vigneti. Fosciandora, Pieveposciana, La Villa, Sillico, Lupinaia, con le loro chiesine in pietra, gli antichi e rustici palazzi nobiliari, la vista degli orti e dei vigneti e dell’ampia vallata contornata dalla corona azzurra delle Apuane, sono una visione che non si dimentica. Per un panorama piu’ forte percorrere la strada tortuosa verso Forte dei Marmi, attraversando le cave Apuane, mette i brividi. Le bianche montagne ferite dagli scavi hanno una dolente e drammatica bellezza. Ci si sente piccoli e in colpa sotto i loro strapiombi vertiginosi. E anche qui si trovano percorsi del CAI che si infilano nella foresta, costeggiando torrenti muschiosi e popolati di trote e ci si può perdere tra i castagni e le faggete. Sopra Borgo a Mozzano, nella media valle del Serchio, salendo verso Cune c’è un luogo magico : il romitorio di San Bartolomeo. Una pieve in pietra contornata da qualche costruzione spartana dove un tempo abitavano i monaci, sito che ora, affidato alla cura dei locali, offre la sua serena e tranquilla bellezza a chi lo voglia scoprire addentrandosi nei boschi di lecci. E infine la splendida Lucca con la sua cerchia muraria rinascimentale intatta e il perimetro di prati verdi che la contorna.
Ecco alcune immagini

Distese di mirtilli rossi sul Monte Libro Aperto, Abetone

I mirtilli si mescolano alle eriche creando un paesaggio infuocato e suggestivo

Monte Libro Aperto

Una semplice piccola panca nel bosco

Lungo i sentieri che costeggiano il laghetto a Isola santa

Lago a Isola Santa

Campi di girasole nell’Oasi WWF Bottaccio

Oasi Bottaccio

Oasi WWF Bottaccio

Oasi WWF Bottaccio

Oasi WWF Bottaccio

 

Commenti (2)

  • Avatar

    oddina

    |

    Che meraviglia! vien voglia di partire subito

    Rispondi

  • Avatar

    donatella Biffignandi

    |

    Grazie a Donatella e a Flavia per averci reso partecipi di tanta bellezza, così vicina, così dimenticata, così eterna (speriamo, almeno fino a quando l’uomo non la metterà a rischio). La vita è quella…

    Rispondi

Lascia un commento

Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.

Giardini in viaggio Laura Pirovano