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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Arte contemporanea cinese al Castello di Rivoli

Castello di Rivoli, Identità di Giuseppe Penone, 2017

Sono stata al Castello di Rivoli per vedere una mostra molto interessante (conclusa a fine agosto) dedicata ad una selezione di opere di arte cinese contemporanea della collezione dello svizzero Uli Sigg, il più importante collezionista di arte cinese a livello mondiale. Sigg, imprenditore che per primo si recò in Cina nel 1979, “ha incoraggiato i percorsi creativi della Cina contemporanea, acquisendo direttamente molteplici opere d’arte”. Le opere esposte a Rivoli, assieme a circa 1500 della sua collezione saranno donate al nuovo museo di arte cinese di Hong Kong -M+Museum for Visual Arts – che sarà parzialmente aperto al pubblico a dicembre 2020.

La mostra raggruppa una cinquantina di opere che testimoniano in maniera significativa l’evoluzione dell’arte cinese dal periodo di Mao fino al 2012. Tutte davvero molto interessanti a raccontarci i tanti aspetti, anche di profonda critica al regime da parte degli artisti. Ai Weiwei è rappresentato con una monumentale installazione ‘Fragments’ del 2005 che è una sorta di ricostruzione di un antico tempio tibetano e con una scultura che ritrale Sigg. La mostra documenta anche il lavoro di alcuni giovani artisti e la loro apertura ad una molteplicità di tecniche artistiche.

Ai Wei Wei Fragments 2005

“Grazie al mio viaggio attraverso l’arte” dice Sigg “credo di poter affermare di aver visto più Cina di molti cinesi. Colleziono, ma più che un collezionista preferisco definirmi un ricercatore”.

Uli Sigg ritratto da Ai Weiwei

He-Xiangyu-Coca-cola-Project-: resti di coca cola e bidoni di plastica

He-Xiangyu-Death-of-Marat-2011. E’ rappresentato Ai Weiwei considerato un ‘traditore’ da molti artisti della nuova generazione

Liu-Ding-Temporary-Actor-A-2005. Da notare che le fattezze e l’abbigliamento si richiamano alla tradizione sovietica

Shao-Fan-Rabbit-Portrait-

Un’opera di Penone nella sezione permanente del museo di Rivoli: ‘Respirare l’ombra’: alle pareti foglie seccate di alloro dietro una rete metallica

Particolare dell’opera Respirare l’ombra, 1999

 

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