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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

‘Ora d’oro’, una installazione dell’artista Alessandra Bruno a Respirart

Ora d’oro di Alessandra bruno. Foto di Eugenio Del Pero

Alessandra Bruno è un’artista di grande talento e sensibilità e con il suo prezioso aiuto da alcuni anni coltivo l’acquerello ammirando soprattutto i suoi stupendi, leggeri e ricchi di straordinarie sfumature cromatiche (Instagram: alessandrabruno.art e alessandrabruno.it).
Alessandra mi aveva raccontato della sua opera realizzata questa estate per Respirart, un parco d’arte in Val di Fiemme che ospita ogni estate nuove installazioni artistiche (www.respirart.com)
Ha conosciuto i fondatori Marco Nones e Beatrice Calamari in occasione della mostra di primavera a Ratilly nel 2015 www.chateauderatilly.fr . Ha poi collaborato con loro quello stesso autunno con delle sculture realizzate con materiale di spiaggia sia organico che non in Calabria vicino a Rosarno  alla 4a manifestazione d’arte contemporanea Respirart Blu Gallery presso le Dune Blu resort a S.Ferdinando R.C. Nel Maggio 2021 è stata invitata a realizzare una installazione per Bolzano in fiore, la città ha invitato alcuni artisti coordinati da Respirart  a creare  delle opere inerenti al mondo della natura da posizionare in specifiche localizzazioni urbane. Nel vicolo della Pesa sospese alle catene dei lampioni che la illuminano di sera ho progettato delle camicie  alate, realizzate con edera e piume ispirate alla favola dei Cigni selvatici dei fratelli Grimm.
Questa estate ha realizzato ‘Ora d’oro’

Lascio la parola ad Alessandra per raccontarci questa nuova avventura artistica

Nell’estate 2022 la mia collaborazione con i fondatori di Respirart (Marco Nones artista e Beatrice Calamari giornalista e critica d’arte)  è maturata nell'”Ora d’Oro“, la doratura di una serie decrescente di punte di una protezione paravalanghe in legno costeggiante il sentiero che dal rifugio Caserina porta al rifugio Agnello all’alpe di Pampeago. La scelta tecnica di realizzazione è stata quella dell’oro in sospensione, dato a pennello su quattro mani di primer impregnante. Il degradare della doratura imprime al paravalanghe una presenza che si prolunga oltre la neutralità del suo scopo funzionale, la curva d’oro entra visivamente in gioco con i declivi delle montagne affacciate sulla valle, evocando inoltre la forma di un flauto di pan che con luccicanza solare rimanda ad un tempo prezioso di consapevolezza vitale. Spero che l’accento dorato che il visitatore incontrerà lungo il suo cammino lo inviti a dare valore al lavoro di chi realizza anonimamente, faticosamente, con la forza di competenze eccellenti, opere destinate alla salvezza della vita umana nel contatto con il mondo naturale.
Il colore dell’oro evoca la luce senza tempo, l’eterno. Contemplare una superficie d’oro ha qualcosa di incantevole e benefico. Di rigenerante.
Durante il lavoro, appollaiata su scale di alluminio, ho avuto la fortuna di avere dei confronti calorosi con gruppi di camminatori, mi ha colpito la restituzione di due bambini in particolare, uno mentre parlavamo ha raccolto un filo d’erba e ha realizzato con delle piegature una scultura di grande equilibrio formale; l’altro ha espresso il desiderio di aiutarmi a dipingere. Gli ho passato il pennello invitandolo a raccogliere un sasso che gli piacesse e dorarlo, ho invitato la sua famiglia ad imitarlo. Ne è risultato un momento di ascolto profondo e complicità familiare. Ho nel cuore il senso di gratitudine negli occhi di questi due giovanissimi creatori e la gioia dell’operare  di un desiderio di esprimersi che nasce da un incontro casuale.
Durante la settimana di lavoro ho avuto la fortuna di incontrare vari meravigliosi animali. Un ragno quadrato con la sua globulosità gialla dietro la borsa dei materiali, una lucertolina iridescente nascosta nelle pieghe dello zaino posato sull’erba, una vipera assopita in un ciuffo di verde poco a monte, in posizione relax per tutta la giornata. Il giorno seguente, sempre con lo stesso atteggiamento vacanziero su due ciuffi contigui le vipere sonnechianti erano due. Le persone che mi passavano vicine non mancavano di segnalarne la presenza divertiti.
Ho potuto osservare a lungo una marmotta entrare e uscire dalla sua tana per fare uno spuntino in piedi con movimenti rapidi a pochissima distanza da me. Un gufo reale è venuto a ispezionare il mio operato in pieno giorno, alle undici del mattino, mi ha lasciato fargli una fotografia ascoltando le mie parole di stupore e meraviglia con saggia e imperturbabile pazienza per qualche straordinario minuto prima di levarsi mollemente in volo e sparire fra le fronde verdissime di un gruppo di giovani cirmoli poco sopra.
Anche se posso visualizzarne le immagini mentalmente spero di riuscire a visitare “l’ora d’oro” nelle diverse stagioni,la immagino rilucere nei colori d’autunno,sul candore della neve,sul verde tenero della dolce primavera,alla luce delle stelle e della luna piena.Una parte di me vive con lei.

PER INFO: https://www.lavisioblog.it/respirart-si-risveglia-a-bolzano/

Alessandra Bruno durante la realizzazione di Ora d’oro

L’artista al lavoro

Un gufo appollaiato sulla struttura in corso di realizzazione

Oro d’oro incorniciata dalle montagne

Alessandra abbraccia la bella struttura ora dorata

La piccola scultura realizzata da un bambino

Un gruppo di bambini partecipa al progetto colorando di oro alcunie piccole pietre

 

 

 

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Giardini in viaggio Laura Pirovano