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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

La storia dell’Arco della pace, di Riccardo Rossetti

Fronte e retro dell’Arco della pace intorno al 1880

Quello che oggi conosciamo come Arco della Pace, potrebbe considerarsi l’erede della Porta Giovia medievale, ovvero l’attuale varco di collegamento del Castello Sforzesco al Cortile delle Armi. Ancor prima, Porta Giovia ebbe una progenitrice romana, denominata Iovia, situata tra le vie San Giovanni sul Muro e Puccini.

Ma tornando all’Arco della Pace, esso sorge all’imbocco di un’antichissima strada romana costruita intorno al 196 d. C. voluta dall’imperatore Settimio Severo per collegare Milano alle province d’oltralpe: Sempione deriva infatti dal latino summo piano. Questa strada, nota col nome di Via del Seprio, rimase nei secoli un’importante arteria di comunicazione e commercio fino al XVIII secolo quando un crollo termico nel 1709, noto col nome di Grande Inverno (con temperature notturne in pianura vicine ai -20°), la rese impraticabile causandone l’abbandono.

Arriviamo ora a Napoleone che, desideroso di autocelebrarsi, diede il via a numerosi cambiamenti per Milano: dall’abbattimento delle vecchie fortificazioni del Castello, chiesto dai milanesi stessi, alla creazione del Foro Bonaparte, fino al ripristino della gloriosa Strada del Sempione(1801/1805) per collegare Milano a Parigi di cui il primo tratto oggi è il Corso omonimo molto simile, guarda caso, agli Champs Elysees. Tuttavia l’Imperatore voleva entrare in città attraverso una porta degna del suo smisurato ego…Una porta che avrebbe dovuto, per carità, risultare più piccola dell’Arco Di Trionfo a Parigi in contemporanea costruzione. Nel 1807 Luigi Cagnola iniziò i lavori ma, tra i soldi che non arrivavano, le sconfitte napoleoniche e gli italici tempi di realizzazione, perì senza vederne la fine. Fu un suo allievo, Francesco Peverelli, a terminare il lavori nel 1838 aggiungendo anche i caselli daziari.

L’ARCO DELLA PACE IN UN DIPINTO DI GIOVANNI MIGLIARA

ELENCO DELLE SCULTURE POSIZIONATE SULL’ARCO DELLA PACE

Nel 1815, Francesco I d’Austria decise di dedicare la mirabile opera alla Pace; ovviamente una pax asburgica dettata dalle armi. Conquistata finalmente l’unità nazionale e memori di tutte le sofferenze patite nei secoli a causa dello straniero, i milanesi ne cambiarono il nome per qualche decennio in Porta Sempione ma poi si tornò a quello che noi tutti conosciamo. Ad oggi quest’arco rimane uno dei più costosi monumenti meneghini: 3.077.489 lire austriache, grossomodo venti milioni di euro attuali.

Con la costruzione del Parco Sempione, tra il 1888 e il 1894, al posto della vecchia Piazza delle Armi, l’Arco della Pace troverà infine la quiete che dovrebbe richiamare in un bucolico contesto. Per quanto Parco Sempione sia il polmone verde più grande del centro storico, con trascorsi di tutto rispetto, non è comunque il più vecchio. Il primo giardino pubblico di Milano fu quello di Porta Orientale (Porta Venezia), realizzato cent’anni prima. A tal proposito, un’ultima nota curiosa: quest’ultima, pur non avendo mai potuto vantare un arco trionfale, ma solo i due casini del dazio, nel tempo ne ebbe ben quattro provvisori in legno costruiti a scopi celebrativi. Quello del 1806, sempre del Cagnola, piacque a tal punto da ispirare l’Arco della Pace.

PRIMI ANNI ’20 DEL NOVECENTO

Riccardo Rossetti

 

 

 

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