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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

La natura è già in città. Le giornate di studio di Orticola di Lombardia: 8-9 febbraio 2019

Gli organizzatori delle due giornate: Filippo Pizzoni e Margherita Lombardi

Molto interessanti le due giornate di studio organizzate da Orticola di Lombardia sul tema della natura in città.
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Giornate di studio Orticola di Lombardia 2019

Molti i temi trattati con un interessante taglio interdisciplinare, dalla selvicoltura urbana, ai giardini storici, alla gestione degli alberi in città fino alla fauna selvatica e domestica con tanti esempi.

Sul piano della partecipazione dei cittadini al verde pubblico utile sapere, come ha ricordato Elena Grandi, come a Milano siano cresciuti i giardini condivisi; Manuel Bellarosa, giardiniere condotto nell’ambito del progetto organizzato dal Centro di forestazione urbana, ha giustamente sottolineato la valenza politica della partecipazione sociale nell’ambito del verde urbano (la rete libere rape metropolitane è il network dei giardini partecipati rape.noblogs.org).

Sempre a Milano prezioso l’ultimo progetto appena iniziato di Italia Nostra che ha accolto la sfida di risistemare la grande area verde di Porto di Mare che si sta trasformando in una preziosa oasi urbana.

Giardini condivisi a Milano

Una discussione sui giardini storici nei centri urbani è stata introdotta dall’architetto paesaggista Filippo Pizzoni.

Emanuela Rosa-Clot ha illustrato i dettagli del Bonus Verde, per il quale la rivista da lei diretta – Gardenia – si è molto battuta. Le detrazioni fiscali del 36% riguardano lavori di progettazione, manutenzione straordinaria, fornitura di piante, riqualificazione di prati e rifacimento impianto di irrigazione fino ad un ammontano di 5.000 euro Iva inclusa con rimborsi in 10 anni; la procedura di richiesta è semplice e il pagamento delle spese di giardinaggio si può effettuare in ogni modo tranne in contanti. Il Bonus Verde si applica anche ai condomini con un minimo di 10 appartamenti (in questo caso l’importo deducibile è fino a 50.000 euro l’anno da dividere tra i condomini). È ancora poca cosa ma è un primo passo importante ed è molto utile che venga utilizzato.

Preziosi gli interventi sulla gestione degli alberi in città.

Paolo Semenzato ha affrontato il tema della selvicoltura urbana che implica un approccio differente agli alberi della città secondo appunto principi forestali. Si tratta di alcuni metodoti: quello ecologico che porta l’attenzione all’intero ecosistema, a quello assestamentale che comporta la pianificazione del territorio forestale provvedendo al ricambio degli alberi. Il termine bosco o foresta urbana è usato anche per definire i boschi spontanei. Quanto al ricambio bisogna tenere presente che la cattura del carbonio da parte degli alberi avviene solo durante la crescita e cessa con la sua maturità; occorre perciò accrescere le superfici con nuovi boschi.

A proposito di boschi spontanei molto interessante la testimonianza di Leonie Fischer dell’università di Berlino che ha raccontato l’esperienza del Sudgelande Park, un’area naturale a sud di Berlino, adibita a scalo ferroviario fino a fine ‘800 e poi entrata in stato di abbandono. Il punto di partenza per la rivitalizzazione dell’area, a fine anni ’80, è stata la costruzione di un nuovo tipo di parco, che sapesse includere la vegetazione spontanea. L’approccio ha visto l’unione di storia culturale, di conservazione della natura ed esigenze di fruizione secondo tre principi: creare accessi alle persone, effettuare interventi artistici e favorire lo sviluppo di una nuova “wilderness” (giungla urbana).


Francesco Ferrini, Preside della Scuola di Agraria di Firenze, ha sottolineato come sia importante un nuovo approccio di tipo proattivo, sistematico e multifunzionale (non bisogna pensare al singolo albero ma all’intero sistema di foresta urbana); ha citato molti dati interessanti sul metabolismo urbano (concetto già coniato da Marx), sulla funzione degli alberi nel ciclo idrico urbano, sul consumo e produzione di ossigeno. Importante la scelta degli alberi (piccoli o grandi? qualità o quantità? da sfatare il mito delle piante autoctone), e oggi sono a dispozione molte più specie di una volta (utili le schede approntate nell’ambito del progetto Qualiviva, che si possono consultare su www.vivaistiitaliani.it)


Stefano Lorenzi, Società italiana di arboricoltura ha illustrato il piano di Bologna per l’adattamento ai cambiamenti climatici, ha passato in rassegna i fattori critici per gli alberi in città (spazio vitale/  interferenze spaziali / inquinamento ambientale / danneggiamenti all’apparato radicale), e sottolineato l’importanza del rinnovo delle alberature con precise analisi costi-benefici e con la necessità che l’abbattimento sia contestuale alla sostituzione e che sia avviata una corretta comunicazione ai cittadini. Il problema è l’offerta vivaistica che si può risolvere attraverso contratti plutiennali tra amministrazioni e vivaisti.

Gli ultimi interventi sono stati dedicati alla fauna selvatica e domestica in ambito urbano.

Molto piacevole l’intervento del giornalista botanico Gaetano Zoccali che ha presentato immagini del suo piccolo giardino urbano, autentica oasi di biodiversità, raccontando le presense di uccelli, insetti utili e altri animali.

Sempre sul tema degli animali in città un viaggio fotografico nella biodiversità urbana del biologo Francesco Tomasinelli e una panoramica degli uccelli metropolitani a cura di Federica Luoni dlla Lipu e ancora tanti consigli utili della biologa Valentina Giordano su come attirare gli uccelli nei nostri giardini.

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Giardini in viaggio Laura Pirovano