Underground: Suggestioni dalle giornate di studio della Fondazione Benetton
Affascinante e insolito il tema scelto dalla Fondazione benetton per le due giornate 2025 del suo consueto seminario annuale: il mondo sottoterra. (QUI IL PROGRAMMA DELLE GIORNATE)
Davvero arduo sintetizzare lo straordinario intervento di Michael Jacob (“Dietro” vs “sotto” il paesaggio) che ha fatto compiere un viaggio molto complesso e affascinante toccando l’Inferno di Dante, le invenzioni prospettiche di Brunelleschi, il testo Mundus subterraneus del padre gesuita Athanasius Kircher…Se nel paesaggio, iscritto nella storia dello sguardo europeo, il punto centrale è la percezione e la frontalità dello sguardo e la categoria principale la spazialità, nella dimensione del sotterraneo vige l’immaginazione e la categoria principale diventa la temporalità.
Molto interessanti la lettura del sottoterra dal punto di vista dei tanti abitanti invisibili come funghi, batteri e anche api scavatrici. La biologa vegetale Paola Bonfante ha illustrato le connessioni sotterranee tra radici, funghi e batteri. Secondo un importante lavoro di ricerca di Tel Aviv nella biomassa, subito dopo la componente vegetale ci sono i batteri, mentre la parte degli animali e degli uomini è davvero minima.
Sono rimasta letteralmente affascinata dall’intervento di Elena Antoniolli, architetta e dottoressa di ricerca in Architettura del paesaggio, che ha indagato con passione e rigore scientifico il comportamento delle, per me sconosciute, api scavatrici che rappresentano il 77% di tutte le specie (circa 20000) delle api (Apis mellifera è solo il 9,5%): sono api con un comportamento solitario che si scavano da sole il nido sottoterra. Ciò vuol dire che 3/4 delle api viventi nidifica sottoterra, le larve crescono sottoterra e hanno un periodo inattivo nel sottosuolo di 9 mesi e solo di 3 di vita attiva fuori (le api operaie compiono il ciclo in 21 giorni).
Le api perciò sono creature in divenire e per lo più appartengono al mondo di sotto.
Forse le api scavatrici dimostrano come la vita del mondo di sotto influenza quella di sopra!
Infine un cenno alla presentazione, così poetica, di Paolo Burgi che ha illustrato alcuni dei suoi progetti che hanno la capacità di leggere e interpretare le stratificazioni geologiche della terra.
Bellissima la Place des particules progettata a Ginevra sopra il laboratorio del Cern dedicato alla fisica delle particelle: 1620 placche di ottone per raffigurare un campo magnetico
Naturalmente ha parlato di quel meraviglioso progetto di Cardada che si oppone alla banalizzazione del paesaggio e dei progetti per il Carso goriziano, tra i quali l’unico realizzato è quello del Belvedere san Michele
Esiste solo in fotografia lo stupefacente progetto VENUSTAS ET UTILITAS, un progetto effimero realizzato nel 2011 nei campi agricoli del Mechtenberg (sul sito del paesaggista bellissime immagini http://www.burgi.ch/index.php/portfolio/venustas-et-utilitas/)
Tags: Fondazione Benetton, Michael Jacob, Paolo Burgi, sottoterra, underground
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