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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Una intervista a Ippolito Pizzetti su Radio 3

Ippolito Pizzetti. Crediti Fondazione Benetton

Il 4 aprile è andata in onda su Radio tre una bella intervista al grande Ippolito Pizzetti nella trasmissione ‘La grande radio, Il giardino fantasia arte e natura’, dagli archivi della radio.

Materiali dai programmi: “I luoghi della vita” (2003) con Ippolito Pizzetti (paesaggista, tra le sue opere: “Enciclopedia dei Fiori e del Giardino”), “Le meraviglie” Daniele Aristarco racconta il Sacro bosco di Bomarzo (2020), “Il Novecento racconta” (2001) con Maurizio Calvesi (autore del saggio “Gli incantesimi di Bomarzo: il Sacro bosco tra arte e letteratura”), “Viaggio in Italia” di Guido Piovene (Parco di Ninfa, Palermo, Ravello, 1955-1956). Brani da “La Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso presentata da Alfredo Giuliani, regia di Vittorio Sermonti (1969).

Mi ha colpito molto la lungimiranza e l’attualità delle riflessioni di Pizzetti a proposito dei giardini e del ruolo e della missione dei parchi pubblici urbani.
Qui vi riporto alcune delle sue parole

“il giardino è come un’opera teatrale con le stagioni come i diversi atti dell’opera!”.

“La mia idea è diversa da quella degli architetti che partono dal disegno. Io al contrario il giardino lo faccio sul luogoe parto da esso e da ciò che mi attira e che mi sembra possa interpretare la propria parte. La scelta delle piante è per me in funzione della loro forma; in questo sono lontano dagli architetti che usano le piante come dei moduli”

Sui parchi cittadini
“Disneyland è il parco del nostro tempo, luogo per partecipare e divertirsi. E’ finita l’epoca dell’ozio”. “Versailles senza tutti gli eventi che vi si svolgevano non è più Versailles, un pò come sarebbe il Teatro la Scala senza le opere”. A differenza di molti paesi con una tradizione più antica di democrazia, il nostro paese resta indietro rispetto alla concezione dei parchi pubblici. Il parco è un problema di democrazia, nel senso della capacità di dare qualcosa alla popolazione”.

“Il parco certo deve essere un polmone verde ma, soprattutto, deve essere in rapporto con chi lo frequenta, con i cittadini fruitori. Quindi parchi non solo polmone verde ma come una pausa dalla vita urbana”. Altro aspetto è quello della presenza delle piante nei parchi “Troppe conifere e poche querce, uno degli alberi più bistrattati in Italia. Il motivo è che la quercia per il cristianesimo era elemento pagano da eliminare e per i contadini evocava la fatica. Invece la quercia struttura la nostra personalità”.

Come modelli di giardini Pizzetti segnala quelli progettati dalla metà ‘800 dal Principe Hermann von Pückler-Muskau, che piantò molte querce già grandi in modo egregio rispettando benissimo i vuoti intorno agli alberi. Tra i parchi italiani Bomarzo è molto interessante per le invenzioni realizzate per attirare il pubblico e meravigliarlo.

Per riascoltare la trasmissione
https://www.raiplayradio.it/audio/2021/03/LA-GRANDE-RADIO—Il-giardino-fantasia-realt-arte-e-natura-a1b2209b-f328-40d6-9139-02e3a7e9d09b.html

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Giardini in viaggio Laura Pirovano