Real alcazar di Siviglia
Il Real Alcazar sia nei palazzi che nei magnifici giardini rappresentano un viaggio nel tempo dall’epoca araba fino al 1900: più di mille anni di arte e architettura.
Ecco alcune immagini
Il Real Alcazar sia nei palazzi che nei magnifici giardini rappresentano un viaggio nel tempo dall’epoca araba fino al 1900: più di mille anni di arte e architettura.
Ecco alcune immagini
Cartuja era prima un’isola che poi, con gli interventi dell’Expo ’92, è stata integrata al resto dei quartieri con un grande lavoro sul tracciato del fiume: molti parchi, il bellissimo Padiglione della navigazione che all’interno è stato progettato come una grande nave e illustra, con uno straordinario viaggio virtuale, la storia delle traversate oceaniche, e poi il complesso della Cartuja che da monastero era stato trasformato a metà ottocento in una fabbrica di ceramica e ora ospita un museo d’arte contemporanea.
Ecco alcune immagini
Durante la manifestazione ‘Flora et decora’ che in questa edizione si è tenuta a Piazza Sempione a Milano, si è svolta la tavola rotonda ‘La città resiliente. Una metropoli accogliente per gli uomini e la natura’ organizzata dal giornalista Gaetano Zoccali, curatore della Garden School dell’evento.
Dopo l’introduzione del curatore e ideatore della manifestazione, Lamberto Rubini, hanno risposto alle domande di Zoccali:
– Elena Grandi, Assessora all’Ambiente e al verde del Comune di Milano, che ha sottolineato come l’obiettivo di Milano sia la riduzione del 40% delle auto e delle emissioni di gas serra entro il 2030, come il Comune ha avviato con Arpa e regione Lombardia un Tavolo sull’inquinamento. Tra i progetti in corso ha citato il drenaggio sostenibile, con parterre alberati, il primo in via Pacini, la depavimentazione sfruttando le risorse del PNRR e i progetti europei Climate City Contract (https://www.comune.milano.it/-/ambiente.-milano-con-nove-citta-e-il-ministero-delle-infrastrutture-per-contesti-urbani-sostenibili).
– Simone Lunghi, in qualità di presidente, ha parlato della missione e delle attività della Fondazione Angeli del bello di Milano, attiva nel sostenerre pratiche partecipative che si svolgono con azioni di pulizia e abbellimento di luoghi con un fitto calendario (vedi https://www.angelidelbello.org/chi-siamo/).
– Vittorio Peretto, titolare dello studio di progettazione del verde Hortensia, ha raccontato del suo Manifesto di un Ecogiardino inaugurato con un suo progetto al Gallaratese per il complesso Green Living, dove ha dato forma al primo giardino condominiale ecologico italiano.
– Hanno poi parlato Andrea Kerbacher, scrittore e fondatore de La Kasa dei libri di Milano e Antonio Bisignano, responsabile Marketing AMSA, che tra le altre cose ha ricordato come a Milano si producano oltre 20.000 di ottimo compost che è a disposizione, in sachetti da 5 Kg per i cittadini.
La mostra ha raccolto alcuni artigiani soprattutto con proposte di abbigliamento e pochi vivaisti, tra i quali ho trovato molto interessante ‘Il giardino di famiglia’ che propone una notevole offerta di bulbi di dalie, ciascuno in una confezione con tutte le informazioni sulla varietà e sulle note colturali. (NB sarà per la prima volta presente all’edizione primaverile di Masino)
Ecco qualche immagine
venerdì 12 e sabato 13 aprile Treviso ospiterà gli eventi pubblici del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2023-2024, il premio a un luogo del mondo, istituito e organizzato dalla Fondazione Benetton, quest’anno dedicato, nella sua trentatreesima edizione, all’Espacio Escultórico nel Pedregal de San Ángel, a Città del Messico: un luogo costituito da una grande opera d’arte collettiva che emerge dalla stessa superficie lavica sulla quale, a partire dalla metà del Novecento, nascono e si sviluppano nuovi quartieri e soprattutto un’intera città universitaria, quella dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, l’UNAM.
L’Espacio Escultórico è una sorta di anello dentato, composto da sessantaquattro prismi in cemento che poggiano su un basamento circolare del diametro di 120 metri, un’opera che circoscrive un brano di suolo lavico “intatto”, rendendo manifesta la potenza espressiva di questo paesaggio, ma anche la sua condizione mutevole e fragile.
Opera fortemente voluta dall’UNAM e inaugurata nel 1979, l’Espacio Escultórico esprime in modo esemplare il valore e il significato di un paesaggio – quello del Pedregal de San Ángel, così forgiato da un’eruzione vulcanica – con il quale la città, le istituzioni e le comunità universitarie, l’ambiente culturale e la società messicana si confrontano e dialogano sul piano del suo valore ambientale ed ecologico, della sua potenza evocativa, ma anche dei conflitti generati in seno all’espansione urbana di una megalopoli che ne accerchia il perimetro e ne modifica nel tempo la natura e i significati. Frutto dell’eruzione del vulcano monogenetico Xitle, – avvenuta circa duemila anni fa –, il Pedregal (in italiano, letteralmente, “pietraia”) ci appare come una distesa di roccia lavica, disseminata di vegetazione e variazioni morfologiche, che si evolve nel tempo e si manifesta come un paesaggio vivo, e portatore di richiami alla storia preispanica che lo ha preceduto, nonostante l’enorme riduzione del suo perimetro e della sua estensione originaria.
Risulta oggi significativo il metodo e il processo costruttivo scelto per l’Espacio Escultórico, quello di convocare sei artisti della Scuola Nazionale di Arti Plastiche del Messico – Helen Escobedo, Manuel Felguérez, Mathias Goeritz, Hersúa, Sebastián e Federico Silva – per realizzare un’opera collettiva, dunque priva di carattere monoautoriale, totalmente tesa all’interazione con il paesaggio presente e con la sua eredità storica, e che assume un significato più vasto – oggi diremmo “non antropocentrico” –, aperto alle istanze ecologiche che sarebbero emerse a breve. La stagione successiva alla costruzione dell’Espacio Escultórico sarà infatti improntata alla difesa di ciò che rimane del Pedregal, della protesta rispetto alla sua progressiva distruzione, e della presa di coscienza da parte della comunità scientifica e studentesca del suo valore, con la creazione ufficiale, nel 1983, della Riserva Ecologica del Pedregal de San Ángel (REPSA), istituita dall’UNAM.
(Fonte Comunicato stampa Fondazione Benetton)
Venerdì 16 febbraio a inaugurare la XX edizione delle Giornate di studio della Fondazione Benetton una strordinaria conferenza di David George Haskell (professore di Biologia alla University of the South, Sewanee, Tennessee, e scrittore) dal titolo “Suoni fragili e selvaggi. Ascoltare oltre la superficie”.
“A partire dalle origini del canto animale e attraversando l’intero arco della storia della Terra, Haskell illumina e celebra la graduale comparsa dei vari suoni nel mondo. Cosí, dai flauti d’avorio di mammut delle caverne del Paleolitico, dai violini delle moderne sale da concerto o dalle registrazioni che ascoltiamo con gli auricolari, apprendiamo che musica e linguaggi umani appartengono alla stessa storia ecologica ed evolutiva del pianeta. Noi uomini produciamo musica, ma siamo anche dei distruttori che soffocano o mettono a tacere molti suoni della Terra. Haskell ci accompagna nelle foreste minacciate, negli oceani sconvolti dai sonar e dai rumori prodotti dalle navi e per le strade caotiche delle città per dimostrare che l’estinzione di alcuni suoni non comporta solo la perdita di meri ornamenti sensoriali. Il suono è una forza generativa, e quindi la cancellazione delle diversità sonore rende il mondo meno creativo, meno giusto e meno bello. Suoni fragili e selvaggi è un invito ad ascoltare, meravigliarsi, agire.”
Ecco alcune riflessioni del relatore che mi sono annotata e che vi propongo
Oggi la cultura è satura di suoni registrati mentre un tempo si ricorreva alla fantasia per ricordare i suoni.
Prima della comparsa della terra il suono era una forza creativa (attività vulcanica, onde dei primi oceani, pioggia, vento e suoni primordiali).
I mammiferi producono suoni complessi e sofisticati grazie ai complessi muscoli sulla gola e sul collo (prima utilizzati per bere il latte dalla madre e poi evoluti per produrre suoni).
Ogni specie di albero ha la propria voce e queste voci ci richiamano le loro architetture: i pini, con i loro aghi forti e flessibili, hanno voci basse e roboanti; le caducifoglie una voce alta e sabbiosa.
Gli alberi influenzano il canto degli uccelli: in aperta campagna canti più virtuosi e nelle foreste più intermittenti.
I suoni degli insetti cambiano a seconda degli alberi e gli insetti sono come dei liutai.
I suoni del passato vivono nella memoria sonora umana e sono molto importanti per gli uomini. Nel ricordo di un suono c’è una componente e motiva e sociale.
Il suono è uno dei grandi connettori.
Occorre anche educare all’ascolto del silenzio.
La sfida per il futuro: il rapporto con la terra da preservare!
Da leggere dell’autore in traduzione italiana: “Suoni fragili e selvaggi”, Einaudi, 2023.
Le due giornate del 22-23 febbraio hanno visto la partecipazione di molti relatori. https://www.fbsr.it/wp-content/uploads/2024/02/03_abstract-note-bio-IT.pdf
Ricordo l’intervento di Nadine Schütz, artista del suono di origine svizzera ed esperta di acustica del paesaggio, con base a Parigi, autrice di molte opere integrate in progetti architettonici, paesaggistici, urbani, nonché di ambienti acustici, installazioni temporanee, performances, scenografie e inneschi sonori progettati per musei, mostre e giardini. Modalità diverse attraverso cui esplora la dimensione sonora del nostro esser parte del paesaggio, distillandone strumenti di analisi e di intervento per confrontarsi con urgenti criticità ambientali.
Vi rimando alla bella intervista all’artista fatta da Andrea Di Salvo su Viride Blog https://www.virideblog.it/lorchestra-nascosta-della-natura/
https://www.virideblog.it/lorchestra-nascosta-della-natura/
Un libro interessante e originale illustrato da disegni molto belli racconta a bambini e adulti il rapporto tra le donne e le piante nel corso dei secoli presentandoci molte figure femminili che hanno contribuito da differenti punti di vista e ambiti disciplinari hanno affrontato sfide difficili.
Si parte dal presupposto che, studiando il nostro passato più remoto, quando vivevamo come cacciatori-raccoglitori, ci si immagini che gli uomini cacciassero soprattutto mentre le donne raccogliessero cominciando a coltivare le piante dando avvio ad una delle invenzioni dalle conseguenze più profonde per l’intero pianeta.
Grazie alle piante Jeanne Baret riuscì a fare il giro del mondo imbarcandosi, travestita da uomo, in una grande spedizione che la portò a scoprire la bounganvillea. Mary Elisabeth Barber, sudafricana, fu la prima donna a pubblicare un articolo scinetifico su una rivista inglese dopo aver intrattenuto una fitta corrispondenza con Darwin. Tu Youyou vince il Nobel per la medicina per essere riuscita ad estrarre il principio attivo dell’Artemisia annua usandolo per curare efficacemente la malaria.
Sono solo alcuni degli esempi di ritratti che il libro ci propone raccontandoci le sfide che alcune donne straordinarie hanno dovuto affrontare, “sfide doppiamente difficili perchè erano donne e molti le ritenevano meno intelligenti e meno capaci degli uomini”.
Come ogni anno a Villa Necchi Soffio di primavera anticipa l’arrivo della primavera in una piccola mostra di vivaisti (tra cui Giani, Cascina Bollate, Peccato vegetale, Quadrato di giardino) e altri espositori di oggettistica.
Ecco alcune delle piante esposte
Dal 15 al 21 aprile a Milano torna il Fuorisalone, il momento dell’anno in cui la città si anima per celebrare il mondo del design con mostre, installazioni diffuse, presentazioni e appuntamenti negli showroom. Per la prossima edizione Fuorisalone promuove il tema Materia Natura, una suggestione che propone, attraverso un’esplorazione della profonda connessione tra queste due parole, una cultura del progetto consapevole, mettendo in risalto la sostenibilità come principio guida e valore nel processo creativo e nella progettazione.
La parola “natura” sottolinea l’importanza di promuovere progetti orientati verso soluzioni sempre più sostenibili e rispettose dell’ambiente. Allo stesso tempo, la parola “materia” apre e alimenta un dialogo spontaneo con il design, il pensiero creativo, la progettazione e la propensione a immaginare infinite e possibili trasformazioni.
Con questa edizione nasce una collaborazione d’eccezione, quella con miart – fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, per promuovere una relazione sempre più stretta tra arte e design, che insieme contribuiscono a dare forma a un mese importantissimo per la cultura contemporanea in città.
Brera Design District propone un fitto calendario con oltre 260 eventi nel distretto e 196 showroom permanenti.
La zona di Tortona torna con una veste inedita e una proposta di comunicazione mirata a riunire e raccontare le realtà diverse realtà che lo animano: Tortona Rocks, Tortona Design Week, Superstudio e BASE Milano.
5VIE Art+Design, con la nuova edizione “Unlimited Design Orchestra”, ripropone e amplifica il tema della scorsa edizione “Design for Good”, ovvero quello del design inteso come strumento per creare e coltivare profonde vibrazioni umane, nell’ottica di una sostenibilità radicata nella collaborazione e nella condivisione come accade per gli elementi di un’orchestra.
Milano Durini Design presenta il tema COLORE: il colore è design, è emozione, è vita, è l’elemento essenziale del vivere quotidiano e dei lifestyle più esclusivi. Il colore si declinerà attraverso un percorso di urbanistica tattica e di elementi diffusi all’interno del distretto MDD.
Isola Design District presenta un viaggio attraverso la sostenibilità e la funzionalità del design, mostrando il suo potenziale nell’affrontare questioni reali anticipando il futuro del settore ed espandendosi in nuove aree: Lampo Milano, WAO PL7 e Galleria Bonelli. Cinque mostre collettive e numerose installazioni ospiti metteranno in evidenza il design circolare, i nuovi materiali e l’artigianato. Inoltre, Isola accoglie varie realtà dal Medio ed Estremo Oriente promuovendo connessioni globali.
Leggi qui tutte le novità attese per il Salone del Mobile.Milano 2024
La quattordicesima edizione, dal 3 al 6 ottobre 2024 a Villa Erba a Cernobbio, sul Lago di Como, è dedicata alle piante per la fitodepurazione, mentre il tema è la terra. Un inno al mondo vegetale che ripara i danni causati dall’uomo, una preghiera a essere più consapevoli dell’importanza del suolo.
Il titolo, Orticolario “Terrae”, è evocativo. Dal latino, “alla terra”. Dopo l’immersione totale nell’acqua, principio guida di Orticolario 2023, l’edizione 2024 vuole essere ode e preghiera al suolo, vuole tornare all’essenza di tutto.
PIANTE PER LA FITODEPURAZIONE – Durante la quattordicesima edizione ci si avvicina alle piante per la fitodepurazione: se ne conoscono le proprietà, le modalità di “azione” e le infinite possibilità di risanare ciò che è inquinato da noi umani.
Alcune specie di vegetali, oltre 400 secondo l’United States Department of Agriculture, Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America, sono in grado infatti di trattenere, degradare e rimuovere dal suolo e dall’acqua sostanze inquinanti, dai composti organici agli idrocarburi, fino ai metalli pesanti. Sentinelle che non solo intercettano l’inquinante, ma lo contrastano con i mezzi a disposizione: immobilizzandolo nelle radici, facendolo degradare in collaborazione con i microrganismi della rizosfera (parte di suolo che circonda le radici), assorbendolo nella biomassa.
NOVITÀ – Orticolario è portatore di nuovo. Oltre ad aver rivisto, lo scorso novembre, le modalità di partecipazione con una open call rivolta a progettisti, artisti, designer, performer ed espositori, ha anche cambiato veste grafica al proprio sito web, orticolario.it, caratterizzato da una fruizione semplice e intuitiva, ad hoc dei visitatori.
COLPO D’OCCHIO ORTICOLARIO
3-6 ottobre 2024 Villa Erba, Cernobbio (CO), sul Lago di Como
Info visitatori: tel. +39 031 3347503, mail: info@orticolario.it
Website: https://www.orticolario.it/it/
Facebook: http://www.facebook.com/Orticolario
Instagram: https://instagram.com/orticolariocomo/
Pinterest: http://www.pinterest.com/orticolario13
YouTube: Orticolario
LinkedIn: https://www.linkedin.com/company/orticolario?trk=top_nav_home
Dal comunicato stampa