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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Il giardino dell’Hangar della Bicocca a Milano

Sono tornata a rivedere a distanza di un paio d’anni il giardino che Marco Bay ha progettato per l’Hangar della Bicocca. L’ho trovato molto bello e maturo e in questo periodo dell’anno le piumose graminacee (Miscanthus, Pennisetum e Panicum) danno il meglio di sè e contrastano elegantemente con la stupenda e imponente scultua “La sequenza” di Melotti; molto riuscita la striscia di bossi che interrompe la macchia di erbe e definisce lo spazio attorno alla scultura. Il giardino, molto suggestivo in inverno, è poi molto interessante in estate con le fioritura delicate di Verbena bonariense e Sedum matrona.
Lasciamo parlare le immagini:

Stupendo il contrasto di forme e colori fra le graminacee e la scultura di Melotti, La sequenza

La lunga fila di bossi che attraversa ordinata la scompigliata macchia di graminacee

 

Il giardino giapponese del MAO a Torino

Sono finalmente riuscita a visitare il piccolo e prezioso MAO, museo di arte orientale di Torino, che vi consiglio vivamente anche per poter godere della vista del minuscolo giardino giapponese posto all’interno dell’edificio. Si tratta di un esempio molto bello, armonioso ed equilibrato di giardino giapponese e, come gli altri giardini di musei (GAM, museo del castello e giardino medievale del Valentino) è gestito dall’agronomo Edoardo Santoro per la Fondazione Torino Musei. Un trionfo di verde, con begli accostamenti di foglie anche variegate e poi, di fianco, il giardino secco (Karesansui) con le pietre e la sabbia.

Ecco alcune immagini:

Unica nota di colore il rosso vivo dei fiori della camelia

Giardino giapponese museo MAO Torino

Bello il contrasto del verde con le foglie variegate e la contrapposizione delle diverse tessiture delle foglie, dalle scenografiche di Aralia a quelle fini del bambù

Particolare del Karesansui

I miei ultimi articoli

  • Rosa moyesii

     

  • Le rose da bacca, Tecnoverde, n. 66, 2012 (in uscita)
  • Relazioni stabili: i parchi di Jacqueline Osty, Acer n. 1 2013 (in uscita)
  • Il vivaio-giardino della Botanica Santa Marizza, Giardino antico, gennaio 2013 (in edicola)
  • Geometrie e leggerezza: il giardino La Petite Garenne di Jacques Wirtz, Gardenia, febbraio 2013 (in uscita)

Letture gennaio 2013

Letture ragionate

  • Memorie di un vecchio giardiniere, Reginald Arkell, Editrice Elliot, 2011, 180 pp.
    Vi consiglio questo delizioso romanzo ambientato nel mondo del giardinaggio inglese fra epoca vittoriana e metà novecento: è la storia di Herbert Pinnegar, un giardiniere di eccellenza di cui è percorsa la vita e le esperienze nel parco di cui è stato per tanti anni capo giardiniere. L’autore, appassionato di giardini, ha scritto diverse opere sul tema.

Segnalazioni

  • GIARDINI SENZA POLLINE scritto da Francesco Zangari, agronomo dell’Ordine di Firenze. Il libro, composto da due volumi a colori ricchi di foto, ha un costo contenuto e descrive i metodi per ridurre le emissioni di polline nell’aria. Presentazione
  • Healing Garden. Giardino terapeutico per anziani, disabili, bambini, Monica Botta, Editrice E-volution srl, Prima Edizione: Settembre 2012, 18 euro, 92 pp. Presentazione
  • Flora urbica. Erbe spontanee su marciapiedi, muri, bordi strade nelle città. Giovanni Appendino, Riccardo Luciano, Renzo Salvo, edizioni Araba fenice, 2012, 22 euro, 244 pp.

Dalla Libreria della natura di Milano

  • PIETRO PORCINAI – IL PROGETTO DEL PAESAGGIO NEL XX SECOLO. AA. VV.
    La figura di Pietro Porcinai (1910-1986), paesaggista tra i più significativi del Novecento europeo, esprime un capitolo emblematico, seppure isolato in Italia, del rapporto non sempre facile tra paesaggio e architettura. Nel caso di Porcinai appare interessante osservare come il lavoro di un professionista del paesaggio si avvalga con uguale intensità sia di un vivace interesse per l’architettura e la cultura artistica del proprio tempo, sia di un sapere tecnico e di una eccezionale padronanza nel campo botanico, aspetti che convergono in una visione unitaria e autonoma del mestiere. La vicenda sorprendente di Porcinai, “inventore” di una mentalità professionale e culturale in gran parte inedita nel panorama italiano del suo tempo, si arricchisce da subito dei necessari approfondimenti all’interno di un orizzonte internazionale dal quale prende forza e che gli permette di gettare uno sguardo innovativo sul progetto del paesaggio italiano. Il continuo scambio con colleghi e tecnici stranieri e il prestigio guadagnato, soprattutto dagli anni del dopoguerra, in campo internazionale, permetteranno al paesaggista fiorentino di proiettare il proprio lavoro e la propria mentalità verso un’estesa rete di committenze e di incursioni professionali (nel suo archivio oggi si conservano circa 1400 progetti) che va ben oltre la sfera convenzionale del giardino privato. Pagg. 285, cm 17×22, brossura, 30 euro
  • URBAN SANCTUARY – DESIGING SMALL GARDENS. MENDEL J.
    Australian landscape design is eclectic but there is no doubt that we love to be outdoors, and with the population set to rise, whether we like it or not we will be left with smaller and smaller outdoor spaces in which to enjoy our way of life. Considering the whole of site as the canvas for indoor/outdoor living means we can get the best use of every square centimetre of space. Not everyone has the luxury of designing their site from scratch and this book will inspire the reader to see what can be created in restricted spaces. The book is divided into two parts: ‘Gardens’, an inspirational section which features 14 gardens ranging from small contemporary courtyards to more traditional gardens that respect the era of the home; and ‘Elements’, a more practical section which discusses both natural elements and design elements and how they work together to create a beautiful garden. Pagg. 320, cm 24×28, rilegato, 55 euro
  • LE JAPON DES JARDINS. PEETERS F.
    Le lecteur n’avait, jusqu’à ce livre, d’autre alternative que regarder le jardin japonais comme une belle carte postale ou le disséquer jusqu’à en perdre la substance. C’est la voie du milieu, tellement orientale, qui a été adoptée par l’auteur : si le jardin est un art, dont les photos du livre témoignent, sa compréhension passe obligatoirement par l’analyse de l’histoire et de la culture de son peuple. Dans ce livre, Francis Peeters invite le lecteur à visiter avec lui les jardins japonais, par ordre chronologique, pas à pas, à la manière d’un guide illustré. Chaque chapitre s’ouvre sur une introduction des faits qui ont forgé la société nippone et conduit à la naissance des différents styles de jardins, et se poursuit par la présentation, abondamment illustrée, des plus prestigieux d’entre eux. Pagg. 176, brossura. Euro 31, 50
  • HIDDEN GARDENS OF PARIS. CAHILL S.
    In a city that’s the destination of millions, it can be a challenge to find your way to its lovely, serene spaces. Away from the maddening crowds, the gardens of Paris offer the balm of flowers, tall old trees, fountains, sculptures, and the company of quiet Parisians taking the sun, relishing the peace. These places are often tucked away, off the beaten tourist track, and without a guide they’re easy to miss: The Jardin de l’Atlantique, out of sight on the roof of Gare Montparnasse. The enchanting Jardin de la Vallee Suisse, invisible from the street, accessible only if you know how to find the path. The Square Boucicaut, its children’s carousel hidden inside a grove of oak and maples. The “Hidden Gardens of Paris” features 40 such oases in quartiers both posh and plain, as well as dozens of others “Nearby” to the featured green space. Beautifully rendered, the book is not only a useful guide, but a tribute to the gardens as sites of passionate cultural memory. Pagg. 176, cm 13×20, brossura. Euro 25
  • GUIDE DES ECORCES DES ARBRES D’ EUROPE. GODET J. D.
    S’il est assez aisé de reconnaître un arbre à ses fleurs, ses bourgeons, ses feuilles ou ses aiguilles, l’identification au seul vu de l’écorce est en revanche beaucoup plus délicate.La difficulté se corse encore lorsqu’il s’agit de distinguer deux espèces appartenant à un même genre : pouvoir dire par exemple si l’on se trouve en présence d’un chêne pédonculé ou d’un chêne sessile, d’un pin cembro ou d’un pin noir d’Autriche, est une tâche périlleuse.Le parti pris de cet ouvrage est de proposer un grand nombre de photographies, montrant chaque essence dans diverses stations et à des âges différents (juvénile, mature et âgé). Sur la base de ces clichés, l’observateur attentif et déjà assez expérimenté peut identifier avec quasi-certitude l’arbre qui l’intéresse. Pagg. 256, cm 14×21, rilegato. Euro 33

Auguri in verde

Clematis cirrhosa balearica

Finalmente è fiorita nel mio giardino la clematide a fioritura invernale che avevo piantato due anni fa. Le campanelle bianco-screziato sono un vero dono in questo momento dell’anno. Consiglio di farla crescere su una pergola per poter vedere i fiorellini dal basso: una vera gioia!

Concorsi, seminari e segnalazioni varie

  • Big Bambù al Macro Testaccio di Roma

  • Concorsi in scadenza
    Fino al 31 dicembre c’è tempo per iscriversi al concorso Ortogiardino, il salone dedicato al giardinaggio e alla floricoltira del Nord est che si svolgerà dal 2 al 10 marzo 2013 nell’ambito del II Festival dei giardini di Pordenone.
    http://www.ortogiardinopordenone.it/main-menu/festival-dei-giardini/Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) organizza la selezione per la partecipazione italiana alla terza edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, premio biennale indetto nell’ambito dell’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio, sottoscritta a Firenze nel 2000 e ratificata dallo Stato italiano con la Legge 9 gennaio 2006, n. 14. Giunto alla sua terza edizione, il Premio del Paesaggio diventa, ancora una volta, importante occasione per l’individuazione e la promozione di progetti, piani o programmi con significative caratteristiche di esemplarità, rappresentativi di evidenti politiche sostenibili con il territorio di appartenenza, che costituiscano modelli riproponibili di buone pratiche con il coinvolgimento della popolazione nelle diverse fasi decisionali.Gli interventi che si proporranno per la candidatura italiana al Premio, saranno sottoposti ad una valutazione attraverso una procedura, aperta e pubblicizzata in tutte le sue fasi, con l’intenzione di far sì che essa stessa possa costituire una positiva azione promozionale della Convenzione e dei suoi principi. I progetti inviati per la candidatura italiana devono pervenire entro il 31 dicembre 2012 secondo la procedura indicata nel sito www.premiopaesaggio.it
  • Chelsea Flower Show
    Due garden designers fiorentini, Stefano Passerotti e Anna Piussi, di Passerotti Piussi Gardens, parteciperanno al prestigioso RHS Garden Show che si terrà a Chelsea,
    Londra dal 21 al 25 Maggio 2013.
    Stefano e Anna sono tra i pochi italiani che hanno avuto l’opportunità di presentare il loro lavoro a questa grande vetrina mondiale, alla quale si accede solo dopo aver superato diverse fasi di selezione. Tra i connazionali che hanno partecipato recentemente si ricordano Bortolotti nel 2001, Giubbilei nel 2009 (che vive a Londra) e Decembrini e Zani nel 2010. In occasione dell’edizione del centenario del Royal Horticoltural Society Chelsea Flower Show Stefano e Anna proporranno il giardino dal titolo The Sonic Pangea Garden. Si tratta di una celebrazione della natura in ogni sua incarnazione: ispirato al miti classici ma al tempo stesso altamente innovativo. Il giardino fa infatti parte di una rosa ristretta di partecipanti scelti per la sezione “Fresh Gardens”, dedicata alle opere più originali e alle proposte inedite. The Sonic Pangea Garden è una foresta incantata i cui fusti emergono da ricche fioriture. Nella radura, un altare a Pan, dio dei boschi; a poca distanza una chaise longue circolare sorge dal tereno. Sacra a Gea la Madre Terra, la seduta e’ interamente tappezzata di piante. COMUNICATO STAMPA
  • Corsi e seminari
    Seminari di pratiche filosofiche. Università degli studi Milano-Bicocca.
    Anche quest’anno presso l’università Milano-Bicocca si terranno i seminari aperti di pratiche filosofiche, occasione di un esercizio della filosofia che non si limita al discorso, all’approfondimento teorico di alcuni temi, ma che cerca unire di unire e intrecciare il pensiero e la vita proponendo pratiche e riflessioni che possano rinnovarne l’antica vocazione terapeutica e trasformativa, così ben espressa nell’invito socratico a non smettere mai di occuparsi di se stessi.
    Gli incontri sono aperti e non occorre iscrizione. Programma http://www.unimib.it/go/47107/Home/Italiano/Eventi-in-home/Pratiche-filosofiche-2012-2013
  • Premi
    Il giardino La Cervara, a Portofino ha ricevuto il “Premio Grandi giardini italiani 2012” per il più alto livello di manutenzione, buon governo e cura di un giardino visitabile. La valutazione del premio riflette anche la cura, l’’amore, il tempo (22 anni di lavori) che sono stati dedicati al recupero dell’’abbazia e delle parti interne de La Cervara dove sono stati recuperati solo gli spazi già esistenti. Comunicato stampa
  • Mostre
    Sono gli artisti americani Doug e Mike Starn, gemelli omozigoti, i protagonisti della sesta edizione di Enel Contemporanea, a cura di Francesco Bonami. Un’edizione speciale per i 50 ani di Enel che a partire dall’11 dicembre, vede l’apertura al pubblico della grande installazione “Big Bambú”, appositamente creata al MACRO Testaccio, per la città di Roma. Negli spazi del museo circa 8.000 aste di bambù sono state legate e incastrate fra loro dagli artisti insieme a un gruppo di “climbers” americani e italiani, a creare un’inedita scultura-architettura in cui i visitatori possono addentrarsi lungo percorsi, camminamenti e sensazioni, che si sviluppa fino a oltre 25 metri di altezza. L’opera della serie “Big Bambú” è stata concepita dai fratelli Starn come un organismo vivente in continuo cambiamento nella sua complessità ed energia, grazie all’utilizzo di un materiale solido e flessibile, oltre che altamente simbolico, come il bambù. All’interno dell’architettura-scultura l’imprevedibile incrociarsi dei bambù diviene al tempo stesso elemento giocoso ed espressione della molteplicità della vita, dell’immaginazione e della creatività umana.. Mostra al macro Testaccio, Roma: Big bambù, una gigantesca installazione in bambù dall’11 dicembre. Ingresso gratutio http://enelcontemporanea.enel.com
  • Segnalazioni varie
    Sul portale EcoTurismOnline del servizio IL FUTURO DEL BOSCO PIU’ ANTICO D’ITALIA, Bosco delle Sorti della Partecipanza a Trino (VC).
    http://www.ecoturismonline.it/ecoturismo/eco-itinerari/eco-itinerario-bosco-delle-sorti-della-partecipanza-trino-vercelli.html

    Coltiviamo la natura in città. Leggi l’articolo su BioEcoGeo http://www.bioecogeo.com/2012/12/06/wwf-coltiviamo-la-natura-in-citta.html

     

     

Il giardino di Villa Ottolenghi: dove il paesaggio si fa arte

Particolare della piscina magistralmente inserita nel disegno del giardino

Villa Ottolenghi si trova nel Borgo Monterosso, vicino ad Acqui Terme (AL): la villa e il suo giardino, opera di Pietro Porcinai, sono stati di recente restaurati e di nuovo aperti alle visite su prenotazione (http://www.borgomonterosso.com).
Il complesso architettonico – che ha visto in azione numerosi architetti e artisti del novecento, tra cui Federido D’Amato, Marcello Piacentini, Fortunato Depero, Adolfo Wildt e Arturo Martini oltre al paesaggista Pietro Porcinai – è stata l’opera di mecenatismo dei conti Ottolenghi, Arturo ed Herta von Wedekind, che un pò come i grandi artefici di Villa San Remigio (la coppia Silvio della Valle di Casanova, poeta e musicista e Sophie Browne, pittrice) che a fine ‘800 costruirono il “giardino del sogno”, hanno voluto dare vita ad un progetto straordinario di collaborazione tra pittori, scultori e architetti.
Di seguito alune immagini del giardino di Porcinai che è davvero un progetto di rara armonia, semplicità ed eleganza che ha ancora molto da insegnarci.

La scultura di Arturo Martini nella piscina

Una delle poltrone girevoli di marmo disegnate da Porcinai

Particolare di una delle raffinate pavimentazioni

Vista del giardino formale composto da quadrati di prato intervallati da pietra. Sullo sfondo il bel panorama sulle dolci colline dell’acquese

Giardino formale con i basamenti di pietra sui quali vengono collocati nel periodo estivo i grandi vasi con agrumi

Particolare del pozzo con la composizione di rocce che ricorda il giardino cinese. Particolare del fiore di ferro battuto opera di straordinari artigiani artisti

Parte del giardino formale vicino alla villa dove il tema dei riquadri è ripreso con un’alternanza di prato e rizzada

La lunga pergola di glicine

Tavolo e sedute nel giardino roccioso di stile giapponese

Un particolare del giardino giapponese dove si ripetono cerchi di pietra

Fuochi d’artificio islandesi: gli orti botanici di Federica Raggio

Ecco l’ultima parte del servizio di viaggio sull’Islanda di Federica Raggio.
In questi mesi l’Islanda potrebbe essere terra non riconoscibile a chi l’avesse percorsa solo durante l’estate.
È arrivato il periodo dell’anno più temuto, anche dall’intera popolazione. È arrivato il buio. La natura schiaccia il pedale dell’eccesso verso quanto di più estremo riesce a esprimere,e tutto ciò che per mesi è inondato di luce, ora, passati gli equinozi, per altrettanti mesi sarà avvolto dalle tenebre. L’unica luce è quella di aurore boreali e, meno di charme ma indispensabile, quella quasi regalata da centrali e compagnie elettriche.
Gli appunti del precedente appuntamento sul blog di Laura, sono stati l’ultima trance del mio viaggio, ma non del tutto.
Ho aspettato fino alla fine e conservato i luoghi che seguono, per un rush finale di fuochi d’artificio, forse ormai aspettato. Una specie di capodanno nel golfo di Napoli, un’onda anomala di colori, possibile solo grazie il clima (tutto sommato!) mite dell’isola.  La corrente del Golfo qui la fa da regina e regala niente meno che…la vita. L’Islanda sarebbe come la Groenlandia o, alla meglio, come i Paesi Baltici, se le sue coste non fossero toccate da quel qualcosa di tanto invisibile quanto potente che arriva dal Golfo del Messico e impedisce che tutto sia immobilizzato sotto ghiacci semi perenni.
Sicuramente non mi sarebbe stato possibile visitare i suoi tre giardini botanici. Chissà che aspetto hanno ora questi luoghi, che ho frequentato in alcuni casi fino a tarde ore serali, durante la scorsa estate. È stata una travolgente sorpresa che incalzava su tutti i sensi. In Islanda gli occhi non sono assolutamente abituati a vedere tante fioriture tutte insieme, e soprattutto sembra essere addirittura incoerente la palette cromatica intensissima, brillantissima e superlativa. E poi il naso viene deliziato da profumi, le orecchie dal ronzio degli insetti che banchettano ingordi e dalle sfumature del vento che vibra tra le tante tessiture di foglie e ramaglie; anche il gusto è stuzzicato, da bacche commestibili e dolcissime (che inevitabilmente non riesco a non assaggiare), e il tatto curiosa tra foglie e steli.
Tre sono i giardini, i due botanici di Reykjavik e Akureyri, e un piccolo parco cittadino a Husavik, famosa esclusivamente per i tours all’inseguimento di balene e altri grossi cetacei.
I Giardini Botanici di Reykjavik nascono nel 1961 con lo scopo di proteggere 175 specie di piante locali e promuovere la conservazione e ricerca della flora isolana. Ha una bella collezione di rose botaniche, di erbacee perenni indigene e di altri continenti, svariati esemplari di Sorbi e altre piante da bacca.Ha un giardino roccioso che, pur essendo io una delle più acerrime nemiche del genere, devo ammettere, mi ha sorpreso e coinvolto a tal punto che lo ritengo, ancora a distanza di mesi, uno dei migliori angoli dell’intero Parco.
È, naturalmente, anche un luogo di piacere e svago – in islandese giardino botanico è Lystigardurinn, dove lysti ha la stessa matrice di lustig, in tedesco divertimento. Ha un orto meraviglioso, che i locali chiamano il Gourmet Garden. D’impianto è fedele alla tradizione, le verdure sono coltivate tra fiori da taglio, ornamentali e piccoli frutti. La verdura coltivata è ad uso esclusivo della cucina del Cafè Flora, il bistrot all’interno delle serre centrali, che oltre a piatti incantevoli, ha un fitto calendario di eventi che si susseguono per tutta la durata della bella stagione.

 

Reykjavik Botanic Gardens aiuole delle perenni

Reykjavik Botanic Gardens aiuole delle perenni

Reykjavik Botanic Gardens orto

Reykjavik Botanic Gardens orto

Reykjavik Botanic Gardens aiuole perenni da ombra

Reykjavik Botanic Gardens cafè

Reykjavik Botanic Gardens prati con altofusti

Reykjavik Botanic Gardens filipendula

Reykjavik Botanic Gardens giardino roccioso

La minuscola Husavik, punto di partenza per il whale watching, è un paesino di pescatori (ex). Non c’è praticamente nulla, ma, forse per la sua remota posizione nell’estremo nord est, si respira un’atmosfera di totale astrazione dalla realtà, niente ha impattato l’aria tersa e l’aspetto quasi fiabesco del piccolo borgo. La sorpresa maggiore arriva, come sempre, stando al verde. Lungo il fiume Budara (sembra più un torrente) che attraversa la città, si sviluppa un quieto quartiere residenziale. I giardini privati sono un tutt’uno con il parco urbano ed è forse questa fusione che lo fa apparire ancor più speciale. Fondato nel 1975 da 12 donne del Rotary Club di Husavik, non conserva collezioni particolari, ma conta più di 50 specie di alberi e arbusti e oltre un centinaio di specie di perenni, distribuite con eleganza e sensibilità. Alcuni edifici storici e rovine presenti entro i confini del parco sono stati ”inseriti” nel contesto con grande attenzione e l’anello di congiunzione tra esistente e nuovo ne fa un paesaggio perfettamente riuscito.

 

HUSAVIK

HUSAVIK

HUSAVIK

Akureyri, a nord del paese, è la seconda (e unica) città più importante dopo Reykjavik. Il Giardino botanico, a meno di 15 minuti a piedi dal centro città, è un’altra inaspettata meraviglia, soprattutto non va dimenticato che si trova a solo un centinaio di km a sud del circolo polare artico. L’impianto del parco è del 1912, e nasce come luogo di svago, su decisione di un gruppo di donne locali che fonda nel 1910 la Park Society. Vivono qui gli alberi più antichi del Paese. È solo nel 1957 che viene aperta la sezione botanica, incrementata di collezioni di perenni artiche, orticole, ornamentali, arbusti. Il giardino funge anche da banca del seme in tema di conservazione e scambio di specie resistenti alle condizioni climatiche più estreme. L’ingresso è gratuito e il giardino è aperto fino a tardi le sere estive, l’immancabile Caffè molto accogliente ne fa un’ ancor più piacevole meta.

Akureyri Botanic Gardens Cafè

Akureyri Botanic Gardens Capanno degli attrezzi di fronte alle aiuole delel perenni

Akureyri Botanic Gardens Capanno degli attrezzi di fronte alle aiuole delel perenni

Akureyri Botanic Gardens aiuole delle perenni

Akureyri Botanic Gardens aiuole delle perenni

Akureyri Botanic Gardens aiule centrali lungo i percorsi tematici

“Bambino, ho scoperto i giardini grazie ai romanzi inglesi e francesi che mia madre faceva arrivare dal Continente e che adoperava, dopo averli letti, per insegnarmi le lingue straniere, la sera, accanto al caminetto. Quelle descrizioni di luoghi incantati, carichi di profumi e di fiori dai colori meravigliosi, mi facevano forse sognare? Non proprio. Cosa significavano per me? Se si eccettuava qualche sparuto orto di campagna, non c’erano giardini nella mia isola, battuta senza tregua dai venti. I fiori erano rari, gli alberi rachitici, i paesaggi vuoti.”
Sono battute con cui Jorn de Pércy apre il suo libro “E il giardino creò l’uomo” (ed.Ponte delle Grazie). I giardini che ho appena descritto non esistevano ancora quanto, nel 1912, veniva scritto questo breve ma preziosissimo saggio. Io, con le sue parole, chiudo il mio breve racconto a puntate sull’Islanda, la sua terra e, con trepidazione, ve ne consiglio lettura integrale. Scalderà il cuore. E ringrazio l’amico che me lo ha regalato. Buona Natale.

 

 

 

 

Letture di dicembre

Vi segnalo

  • Maurizio Corrado e Anna Lambertini (a cura di), Atlante delle nature urbane. Centounno voci per i paesaggi quotidiani, Editrice Compositori, 2011, 271 pp. 24 euro. Presentazione di Biagio Guccione
  • Giuseppe Gisotti, Il dissesto idrogeologico. Previsione, prevenzione e mitigazione del richio, Dario Flaccavio editore, 2012, 639 pp., 58 euro. Presentazione
  •  Federica Larcher (a cura di ), Prendere decisioni sul paesaggio. Sperimentazione interdisciplinare per la gestione del paesaggio viticolo, Franco Angeli, 2012, 240 pp, 29 euro. Comunicato stampa

Dalla Libreria della natura di Milano

  • GARDEN’S QUINTESSENCE by JAN JORIS LANDSCAPE ARCHITECTS
    Since its creation in 1977, Jan Joris Garden Architecture has become one of the main garden design firms in Western Europe, with trendsetting projects in a timeless and contemporary style. “Garden Stories” is an exceptional monograph of Jan Joris, garden and landscaping architecture, throughout the four seasons. A beautiful book, featuring twenty exceptional gardens in lush settings. Pagg. 256, cm 28×35, rilegato, Euro 96
  • THE ELEGANT GARDEN, AA. VV.
    Ambitious in scope and lavishly illustrated, this book surveys every period in garden design and landscape architecture, from classical antiquity and the medieval cloisters to the latest trends in modern design. Captured here are two millennia of garden history–the most comprehensive garden photo documentary ever undertaken by a single author. From the Roman gardens at Hadrian’s villa to the modern work of landscape architects, historical and contemporary gardens are showcased with special attention to the relationship between gardens and houses. The informative text reveals the evolutions, transformations, influences, and trends that characterize these beautiful landscapes, putting into context their aesthetic appeal. From the fountain gardens of Persia to the prairie-style gardens currently popular, from the Zen gardens of Buddhist temples to the Impressionist gardens in Giverny, the huge variety of gardens is a testament to our age-old desire to tame and refashion nature. This gorgeously photographed book will captivate travelers and garden admirers alike and inspire gardeners with ideas for design, horticulture, and use. Pagg. 432, cm 30×25, rilegato, Euro 58
  • ROYAL HORTICULTURAL SOCIETY ENCYCLOPEDIA OF CONIFERS. A COMPRENSIVE GUIDE TO CULTIVARS AND SPECIES AUDERS A. G. & SPICER D. P.
    A two-volume encyclopedia covering 8,000 cultivars and all 615 conifer species, more than any other illustrated book. As well as the extensively researched cultivar descriptions, this comprehensive guide includes descriptions of all accepted genera, species, subspecies and varieties. The cultivar accounts are particularly useful as size in ten years is given for the majority and the descriptions, origins and dates have been checked against the RHS International Cultivar Register. More than 500 species and 5,000 cultivars are depicted in high quality photographs, many taken in private collections in northern Europe, Japan and the USA. Pagg. 1500, cm 33×26, rilegato, Euro 223
  • PIETRO PORCINAI A PISTOIA E IN VALDINIEVOLE , BUCELLI C. & M. MASSI C.
    Il volume pensato in occasione del centenario della nascita di Pietro Porcinai (1910-2010), oltre a fornire una conoscenza delle trentasette opere nel territorio pistoiese, progettate tra gli anni Trenta e gli anni Ottanta del Novecento in vari ambiti, eminentemente paesaggistici, si propone di divulgare le acquisizioni storico-scientifiche in gran parte inedite, utili ai corretti interventi di manutenzione e restauro sui giardini ancora esistenti, e di stimolare il dibattito sull’odierna cultura del paesaggio. Pagg. 378, cm 17×24, brossura, Euro 39
  • DICTIONNAIRE AMOREUX DES JARDINS, BARATON A.
    Depuis des millénaires, les hommes n’ont de cesse de chercher le paradis perdu. À défaut de le trouver et sans attendre le jugement dernier, ils créent partout où cela est possible des jardins et des parcs, de véritables reconstitutions miniatures du monde qui nous entoure. Dans ces espaces le plus souvent clos de murs, la nature est idéalisée : elle n’est pas représentée telle qu’elle est vraiment mais telle que le jardinier aurait aimé qu’elle soit : le jardin est philosophie. C’est pour cela qu’il alimente généreusement les écrits des plus grands et il suffit pour s’en convaincre de lire ou relire Victor Hugo, Chateaubriand, Colette ou encore Federico García Lorca, l’un de ceux qui a le mieux exprimé son ressenti pour le jardin : c’est un tabernacle de passions, c’est une grandiose cathédrale pour de très beaux péchés. Dans les jardins se cachent la mansuétude, l’amour, et cette sorte de vague à l’âme que donne l’oisiveté. Si le jardin est philosophie, il est aussi un art de vivre. Le jardin est aussi une religion : toutes les civilisations vénèrent les arbres, toutes les populations communiquent avec les dieux en leur offrant des fleurs ou des fruits. Pagg. 592, cm 13×20, brossura, Euro 27

Una precisazione a proposito delle aiuole di via Paolo Sarpi

Ho ricevuto da Giacomo Tedeschi, responsabile dell’associazione Fuori Sapi, una precisazione a proposito di un mio precedente articolo del 29 ottobre sulle nuove aiuole di via Paolo Sarpi, progettate e realizzate da un gruppo di soci dell’associazione VerDisegni (tra cui Alberto Callari, Sabrina Canzi, Natalia Mazzon e Laura Viarengo) con la Scuola Arte & Messaggio – che volentieri pubblico qui di seguito.
Parlo come responsabile del progetto in questione per l’associazione Fuorisarpi.  Noi dell’associazione abbiamo lavorato dal Novembre 2011 con la presentazione di una aiuola campione esposta in una iniziativa di arte e spettacolo nell’ex cinema di Via Paolo Sarpi e quindi, nei mesi successivi, proponendo l’adozione delle aiuole attualmente piantumate a pitosfori ai cittadini del quartiere secondo criteri progettuali che la nostra proposta esposta in quel contesto doveva ispirare e suggerire. Parallelamente con il settore verde del Comune abbiamo portato avanti incontri perchè acconsentissero alla realizzazione reale di un primo progetto nella via divenuta pedonale. Siamo riusciti ad ottenere di realizzare due aiuole sperimentali definitive in un punto di grande impatto e non è stata cosa semplice. Ottenuto il permesso per la realizzazione nella settimana del Salone del Mobile, ho contattato la scuola Arte e Messaggio che come realtà presente in zona mi sembrava perfetta per un coinvolgimento nel progetto. Attraverso l’arch Allodi sono arrivato a conoscere le persone che hanno contribuito al progetto e alla sua realizzazione. Ad Aprile 2012 sono andato al corso dell’arch Zanella per introdurre il tema della progettazione delle aiuole di Paolo Sarpi agli studenti del corso di progettazione dei giardini, lavori che ancora non ho visto e che mi piacerebbe presentare insieme al rilancio del progetto delle adozioni delle aiuole.
Nei mesi scorsi dopo ulteriori trattative con l’UT del Comune su alcuni punti cardine a cui noi come associazione tenevamo molto, indicazione delle specie vegetali utilizzate, nome dei “responsabili” della cura del verde, recinzione leggera temporanea, ecc, siamo finalmente arrivati ad un punto di convergenza. Stiamo raccogliendo i progetti per altre aiuole della via che presenteremo di volta in volta in Comune come associazione. Mi piacerebbe coinvolgere ancora la scuola e soprattutto giovani interessati a collaborare con noi, che siano disponibili a dividere oneri ed onori oltre alla fatica e al tempo.
Infatti, ad un anno di distanza dal lancio del nostro progetto ci accingiamo a riprenderlo in mano per essere pronti ai primi accenni della nuova stagione. Qualora avesse voglia di approfondire ciò che le ho brevemente riassunto e a offrire preziosi suggerimenti sarei ben lieto di incontrarci.
Questa mia precisazione nasce dallo rammarico nel non vedere citata nell’articolo in questione non tanto il sottoscritto, ma nemmeno l’associazione Fuori Sarpi che all’interno di un progetto di coinvolgimento del quartiere su temi legati all’arte musica e teatro si è fatta carico anche di questa iniziativa.
Giacomo Tedeschi Associazione Fuori Sarpi

Giardini in viaggio Laura Pirovano