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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Villa Taranto dopo l’uragano

Una delle splendide vedute dal giardino di Villa Taranto

Sono tornata a rivedere i giardini di Villa Taranto alla loro riapertura dopo il tremendo uragano che li aveva profondamente feriti l’estate scorsa provocando la caduta e obbligando all’abbattimento di moltissimi degli alberi della collezione. Stupefacente la tempestività della riapertura e immagino il lavoro sovrumano che ci sia stato. Nel percorrere i giardini si vedono i segni del disastro ma sono convinta che il lavoro proseguirà e forse sarà anche l’occasione per ripensare alcune zone. In fondo i giardini sono per loro natura effimeri e soggetti a mutamenti continui.
Unico neo le aiuole, che qui come anche nei giardini delle isole Borromeo, sono un condensato di spettacolare cattivo gusto: mi chiedo davvero perchè non si inizi a sperimenare aiuole più naturali, più cangianti, utilizzando oltre alle solite ritrite annuali, perenni, graminacee e anche ortaggi ornamentali. Questo sarebbe un grande contributo educativo per mostrare ai tanti visitatori appassionati piante meno conosciute e un modo diverso di vivere il giardino, che non deve essere sempre assolutamente fatto di fiori sgargianti, ma anche di altri elementi, come il colore delle foglie, la loro tessitura, le bacche etc….

 Ecco alcune immagini

Uno dei segni del disastro forse lasciato come ricordo della sciagura che ha devastato il parco nell’estate del 2012

La valletta ombrosa

Questo il momento della fioritura delle dafne: qui un bellissmo esemplare di Daphne burkwodii ‘Astrid’

Prunus campanulata dai caratteristici fiori a campanella

Ligustrum japonicum involutum

Edgeworthia papyrifera, di cui ci sono molti esemplari nel parco

Molto interessante questa collina con il terreno cosparso di grandi lastre di pietra su cui cresce il muschio

Una delle aiuole “incriminate” una sfilata di viole del pensiero così statica e banale.

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Giardini in viaggio Laura Pirovano