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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Un luogo da scoprire: il giardino simbolico di Villa Lina

Paola Igliori, proprietaria e sua curatrice, mi ha segnalato questo giardino che credo proprio valga una visita.
Per tante ragioni: si tratta di un giardino all’italiana, profondamente simbolico, che si presta a letture molteplici. Il giardino storico è stato creato dall’arch. De Vico nel 1920 su un notevole impianto botanico che risale al ‘700 e che presenta molti alberi rari; negli anni recenti l’ecodesigner Marco Nieri, esperto in Bioenergetic Landscape”  ha individuato 10 aree bioenergetiche, che costituiscono un vero e proprio percorso con aree terapeutiche per i nostri sistemi e i nostri organi.
A Villa Lina si organizzano visite ad alcuni importanti giardini della Tuscia e anche corsi sulle erbe selvatiche.

Per info http://relaisvillalina.com/it/
Qualche immagine

Villa Lina Fontana del gatto

 

Commenti (1)

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    Genaro L. Rios

    |

    In seguito a difficoltà economiche la proprietà venne ceduta nel 1925 alla Provincia di Pesaro Urbino, che proprio recentemente ne ha curato il restauro. Attualmente è sede dell’Istituto Tecnico Agrario “Cecchi”. Per quanto attiene all’impianto architettonico, la struttura seicentesca si presenta con un’armonica facciata, che fa da fondale scenico ai preziosi giardini, ricchi di piante esotiche e di scherzi. L’impianto è stato modificato nel ‘700 da una ristrutturazione che ha arricchito l’assetto con la torretta centrale. All’interno, degni di nota sono lo scalone d’onore e un salone ornato con stucchi in cui si trova rappresentata la vita di San Paolo. I giardini, che seguono il pendio del colle, si dispongono su tre terrazzi collegati da scalinate. La prima, costituita da una doppia rampa, è la più antica e conduce al primo giardino. Proprio questo ospita i decantati giochi d’acqua, che sorprendono e divertono i visitatori con spruzzi improvvisi che fuoriescono da siepi vasi e monumenti. Per la loro realizzazione è stata al tempo allestita una maestosa galleria filtrante che si insinua per quasi due chilometri all’interno della collina, per raccogliere l’acqua. Il secondo livello è invece occupato dal pomario, in cui trovano sede le piante da frutto, su ricordo del giardino arabo tipico delle aree di cultura spagnola. Il terzo livello infine ospita il viridarium, con le profumate essenze tipiche dell’epoca, come il rosmarino, la salvia, il ginepro, il timo e così via. Degno di nota è poi il teatrino di verzura, contenuto in un’arena di cipressi e realizzato completamente da vegetazione, compreso il “palcoscenico” e i gradoni. Qui andavano in scena rappresentazioni dell’Arcadia pesarese, e attualmente viene utilizzato per presentare piccoli e grandi eventi.

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Giardini in viaggio Laura Pirovano