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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Si può fare: l’esempio dei giardini gestiti dalla Fondazione Torino musei.

L’altra settimana sono andata a visitare i due giardini medievali – quello del Borgo ormai collaudato e quello nuovissimo di Palazzo Madama – gestiti dalla Fondazione Torino Musei, una fondazione senza scopo di lucro partecipata come primo fondatore dal Comune oltre che da enti pubblici e privati che ha la finalità di conservare e valorizzare i 4 musei a lei assegnati –  inclusi i loro giardini – favorendone la massima fruizione da parte del pubblico (oltre al Borgo e a Palazzo Madama, GAM e MAO). La guida di questa piacevolissima e istruttiva visita è stato Edoardo Santoro, il giovane e appassionato agronomo che cura per conto della Fondazione questi spazi verdi. Ho trovato molto interessanti, ben curati nei particolari delle strutture e nella vegetazione i due giardini e ho amato in particolare quello del Borgo non solo perchè ormai maturo (è stato realizzato nel 1997 , risistemato recentemente e aperto al pubblico separatamente dal museo a partire dal 2007)  ma anche perchè più spontaneo e poetico con un bell’equilibrio tra le strutture, la pavimentazione e i materiali rispetto al nuovo giardino di Palazzo Madama (per il momento visitabile solo assieme al museo ma con la prospettiva di avere anche un ingresso autonomo), che ha dovuto fare i conti con la presenza di numerosi vincoli impiantistici e in primis con l’esigenza di una fruizione dei diversamente abili . Quello che in particolare mi ha colpito è l’intelligente politica di gestione di questi spazi verdi che prevede il coinvolgimento di alcuni volontari “senior civici” che contribuiscono alla perfetta manutenzione dei giardini, ne curano romanticamente alcuni teneri e piacevoli elementi di decoro e, soprattutto, gestiscono il piccolo vivaio di riproduzione, che serve i due giardini, seminando e facendo talee. Nei due giardini viene applicata la lotta naturale contro malattie e parassiti evitando ogni uso di prodotti chimici. Infine un ricco programma di eventi contribuisce a coprire parte delle spese di gestione e assicura un coinvolgimento dei visitatori con programmi di educazione e di divulgazione storico-ambientale.
Qui di seguito alcune immagini dei due giardini

Un particolare delle strutture di salice intrecciato

Il giardino delle delizie con la piccola fontana centrale

Uno dei pannelli che illustrano le proprietà delle essenze, tratte da un'opera del 1300 di De Crescenzi

Giardino dei semplici

Particolare della piccola struttura che funge da esposizione di antichi attrezzi, coperta da zucche, con appese piccole coroncine

Particolare di una delle strutture che reggono le piante

Un bellissimo fagiolo rosso rampicante Dolichos

Vista dall'alto del nuovo giardino medievale nel fossato di Palazzo Madama

Planimetria del giardino

Scorcio del pollaio con le simpatiche galline di legno

Scorcio dell'orto con le tradizionali aiuole rialzate bordate di salice intrecciato

Un pisello selvatico si avvolge su una delle classiche strutture di sostegno

Edoardo Santoro ci mostra il piccolo annaffiatoio di ceramica riprodotto su un disegno originale

Una colorata composizione di cavoli con i fiori del fagiolo Dolichos

Una prospettiva del giardino con sullo sfondo la falconaia

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Giardini in viaggio Laura Pirovano