search

Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

Pensieri in cammino, un contributo di Fabio Iazzetti

Volentieri pubblico i pensieri e le immagini che mi ha inviato l’amico Fabio Iazzetti

LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
Una passeggiata sugli Appennini Liguri a cavallo tra Langhe e Monferrato
Lo scorso fine settimana sono tornato al borgo natio, sulle colline dell’acquese da poco dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Complici le belle giornate di sole “primaverile” facenti seguito all’ondata di maltempo che ha flagellato il Piemonte e la Liguria nei giorni precedenti, sono andato a fare una bella passeggiata sugli Appennini Liguri, a cavallo tra Langhe e Monferrato, lungo la Val Bormida segnata dolorosamente dalla fuoriuscita del fiume dal suo alveo.
La vista dall’alto, nello splendore della luce mattutina, era superba. Le Alpi Marittime, verso occidente, si stagliavano con il loro nivale biancore nel cielo azzurro e terso e pareva stessero vigilando sulla valle che, nel tepore della mattina, emanava bianchi vapori che rendevano il paesaggio quasi uno scenario da fiaba.

L’incanto del momento mi trasporta in un’altra dimensione ed il paesaggio incomincia a narrare una storia legata al trascorrere inesorabile del tempo.
Ogni elemento aveva da dire la sua; la stratificazione delle rocce, con i suoi livelli di differente tonalità e consistenza, parlava del susseguirsi incessante delle ere geologiche, un periodo così remoto al cospetto del quale le nostre vicissitudini umane appaiono poca cosa, mentre una chiesetta solitaria, oramai abbandonata a se stessa, pareva una testimone del tempo che fu, un’epoca in cui era venerata e accudita e ripagava queste attenzioni dispensando la sua aura benevola tutt’intorno. Nell’incessante trascorrere del Tempo, tutto ha un termine; solo il Tempo sopravvive a se stesso!


Ecco che dietro una curva mi appare una grande quercia che sta per iniziare il suo sonno invernale; sembra un “guardiano”. Io mi fermo ad osservarla con simpatia ed ammirazione e lei decide di regalarmi qualcosa di speciale. Uno spiraglio nella cortina del tempo, un momento di sospensione in cui mi è permesso di cogliere un attimo di eternità.

Luci ed ombre si sovrappongono aprendo squarci metafisici sull’ignoto e la solitaria torre di Merana, sospesa tra la nebbia come su di un’isola che galleggia nel nulla, sottolinea che l’implacabile trascorrere delle epoche e l’eternità sono due facce della stessa medaglia. Noi siamo nel Tempo ma siamo contemporaneamente espressione dell’Eternità!


Il caleidoscopio di colori della vegetazione di fine Novembre interrompe questo momento di grazia riportandomi con i piedi per terra.


Lentamente e controvoglia ritorno sui miei passi e mentre mi avvio verso casa un senso di leggerezza e di vigore mi pervadono lasciando la mente sgombra dai problemi quotidiani.

E’ oramai sera e il ritorno alle faccende di sempre tende a cancellare uno dei rari momenti di grazia che la vita a volte ci concede, decido pertanto di fissare in queste righe e nelle immagini che le accompagnano l’esperienza vissuta, conscio che le parole non esprimono fino in fondo quanto provato.

Commenti (2)

  • Avatar

    malù pagani

    |

    é bello vedere e leggere e partecipare a questi sogni,grazie.

    Rispondi

  • Avatar

    marisa

    |

    belle foto che fanno venire voglia di andare a scoprire questi angoli così suggestivi!

    Rispondi

Lascia un commento

Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.

Giardini in viaggio Laura Pirovano