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Il blog di Laura Pirovano: appunti di viaggio, segnalazioni di giardini, proposte di plant design

I benefici del verde di Monica Botta

Quello dei giardini terapeutici e dell’ortoterapia è un tema molto importante che comincia a vedere delle realizzazioni anche da noi: ospito perciò volentieri un contributo di Monica Botta, paesaggista e autrice di un recente libro
Healing garden. Giardino terapeutico per anziani, disabili e bambini
Monica Botta, Editrice E-volution, 2012, 92 pp, 18 euro
Una esperienza sul campo di progettazione e realizzazione di un giardino terapeutico in una struttura per anziani a Bellinzago Novarese. L’autrice racconta il suo progetto, il percorso riabilitativo e il coinvolgimento dei bambini presso la mededima struttura in un programma di educazione ambientale dove nonni e nipoti hanno imparato a lavorare assieme nell’orto didattico.

“Tutti hanno bisogno di bellezza come di pane, luoghi in cui giocare o pregare, ove la natura possa curare e rallegrare e dare forza all’animo e al corpo insieme.” Jhon Muir

La natura può prendersi cura di noi? E noi progettisti possiamo prenderci cura di un progetto di verde che abbia come obiettivo il beneficio dei fruitori finali?
Verde Healing
Gli Healing Gardens sono spazi aperti e verdi facenti parte di ospedali e strutture socio-assistenziali progettati sia per finalità terapeutiche sia per migliorare il benessere e la qualità della vita non solo dei pazienti ma anche dei parenti in visita e del personale medico e paramedico e di tutti in generale. Per poter definire un giardino terapeutico uno spazio Healing – curativo, non basta che sia semplicemente annesso ad una struttura socio-sanitaria. Un’area verde che abbia i presupposti di un vero e proprio giardino di cura deve essere progettata bilanciando una sua fruizione “passiva”, relativa allo stare nella natura, una “attiva”, legata ad attività svolte con il verde/nel verde, e una fruizione che preveda una percezione “sensoriale” dell’ambiente.

Con lo spostamento dell’attenzione dalla cura della malattia alla cura della persona, solo negli ultimi anni si è assistito alla diffusione, dapprima in Usa, in Canada, in Inghilterra e di recente anche in Italia, dei giardini terapeutici. In Italia in particolar modo sono conosciuti i Giardini Alzheimer, specifici per le persone affette da questa malattia, ma da poco si parla anche di Healing gardens (giardini terapeutici all’interno di strutture di cura) e di Horticultural Gardens, cioè di giardini dov’è possibile praticare l’orticoltura.

Giardini terapeutici in Italia e nel mondo
Relativamente ai Giardini Alzheimer, alla Fondazione Mazzali di Mantova hanno di recente realizzato un giardino d’inverno micro climatizzato mentre al Centro Diurno il Girasole di Chiavenna è stato inaugurato un giardino Alzheimer che ha spazi per l’ortoterapia e una serie di elementi evocativi che rimandano alla storia del luogo.
A Milano, all’Istituto dei Tumori, è stata realizzata nel 2010 una terrazza terapeutica; nella RSA Saccardo un giardino terapeutico di 4.000 mq ospita spazi differenti, con la possibilità di fare anche attività orticole, e nell’Hospice dell’Ospedale Niguarda Cà Granda è stato realizzato il Giardino del vento e della Luce.
In provincia di Novara è stato realizzato un Healing Garden che comprende spazi differenti con anche un Orto dei Semplici per attività di ortoterapia. Moltissime sono le strutture sanitarie che hanno adibito spazi per l’orticoltura (pur essendo l’ortoterapia non ancora riconosciuta come terapia alternativa); ad esempio l’Ospedale Maggiore di Novara ha allestito una terrazza nel reparto di riabilitazione, così come all’Ospedale Sacco di Milano, nella struttura riabilitativa dell’Unità Operativa di Psichiatria 2, sono state dedicate alcune aree del giardino a percorsi di ortoterapia.
E se in Italia l’introduzione dei giardini intesi come luoghi con finalità terapeutiche stanno iniziando ad essere recepiti per il loro valore, all’estero è possibile avere un’ampia panoramica di quanto realizzabile. Esempio ammirevole di Healing Garden a tutto tondo è quello dei giardini del Legacy Emanuel Medical Center a Portland, Oregon, negli Stati Uniti. Da ricordare anche il giardino con scorci e visuali del Tribute Garden al San Diego Hospice e il suggestivo giardino terapeutico Lerner Garden of the Five Senses nel Maine.
La progettazione del verde terapeutico
Approcciare il verde terapeutico vuol dire comprendere il potere curativo della natura e veicolarlo attraverso la progettazione, per ottenere dei risultati in termini di beneficio. Come progettista credo che non si possa prescindere dall’avere delle linee guida. La mia metodologia, denominata 4WxMB, prevede l’individuazione di CHI è il fruitore del giardino, che patologia o malattia ha; è importante porsi degli obiettivi, ovvero dei PERCHE’ si fa un progetto di verde terapeutico; rilevante è sapere DOVE si va a realizzare e soprattutto COSA, che tipo di giardino può dare la risposta alla richiesta di Healing.
I giardini terapeutici sono luoghi di stimoli sensoriali, evocativi, legati alla memoria; spazi confortevoli e soprattutto positivi, divertenti, che coinvolgano fruitori diversi per creare interazioni e trarre giovamento dallo stare nel verde.

Commenti (1)

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    Monica

    |

    Grazie Laura per l’attenzione e l’opportunità di parlare di questo tema!

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Giardini in viaggio Laura Pirovano